Ticino

‘Creare zone bianche digitali contro l'iperconnessione e per il benessere di tutti’

La proposta dei deputati Verdi Liberali Beretta Piccoli e Mobiglia: ‘Istituire zone di disconnessione consapevole in scuole, parchi e villaggi’

Sempre (o quasi) connessi
(Ti-Press)
5 agosto 2025
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Definire in Ticino delle zone bianche digitali in aree naturali e scolastiche, “come strumento di benessere psicofisico, educativo e ambientale”. La proposta arriva da Sara Beretta Piccoli e Massimo Mobiglia. Zone bianche digitali, ovvero “spazi in cui è assente o limitata la copertura di rete telefonica e dati”, spiegano i due deputati Verdi Liberali nell’iniziativa parlamentare che hanno appena depositato. Il cui obiettivo, sottolineano, è di dare “una risposta concreta e strategica per contrastare gli effetti negativi dell’iperconnessione, favorendo la salute pubblica, l’educazione e la qualità ambientale”.

La proposta si inserisce nel dibattito sull’uso del telefonino nelle scuole, ma tocca anche il mondo degli adulti. Ricordano Beretta Piccoli e Mobiglia: “Nell’attuale contesto di iperconnessione permanente e sovraccarico informativo, numerosi studi scientifici, ricerche pedagogiche e dati epidemiologici segnalano un aumento preoccupante di problematiche legate all’uso continuo della tecnologia, tra cui ansia e stress cronico, difficoltà di concentrazione e memoria, dipendenza da smartphone e social media, disturbi del sonno, deterioramento delle relazioni sociali reali”. Fenomeni che “riguardano sia il mondo degli adulti che, in maniera ancora più marcata, le giovani generazioni”.

Ebbene, evidenziano i due granconsiglieri, “in un mondo sempre più connesso, istituire zone di disconnessione consapevole non è una rinuncia al progresso, ma un atto di civiltà, salute pubblica e rigenerazione culturale: le zone bianche digitali – nei parchi, nelle scuole, nei villaggi, nelle biblioteche o nei monasteri – sono strumenti preziosi per tutelare il tempo, l’attenzione, la natura e le relazioni umane”.

I Verdi Liberali chiedono quindi che venga “avviato un tavolo tra dipartimenti per definire linee guida cantonali sulla creazione e gestione delle zone bianche digitali”. Che siano “identificati e riconosciuti ufficialmente, con apposita segnaletica e regolamentazione, luoghi naturali e scolastici come ‘zone bianche’, anche su base volontaria o sperimentale”. Che siano “stanziate risorse per progetti pilota regionali e locali, volti a monitorare gli impatti positivi sul piano psicologico, educativo e ambientale”. Che sia “incentivata la diffusione di buone pratiche a livello territoriale, attraverso bandi, convenzioni con enti educativi, ambientali e culturali”.