La pellicola di Sho Miyake trionfa alla 78esima edizione, superando 17 concorrenti internazionali
La pellicola "Tabi to Hibi" ("Two Seasons, Two Strangers") del regista giapponese Sho Miyake si è aggiudicata il Pardo d'Oro della 78esima edizione del Locarno Film Festival. Lo hanno annunciato oggi gli organizzatori. Il premio principale è dotato di 75'000 franchi.
Il film dello sceneggiatore e regista nipponico Sho Miyake è composto da due trame indipendenti, entrambe basate su un breve racconto manga del disegnatore Yoshiharu Tsuge. La prima storia ci porta in estate, al mare. Qui lo spettatore assiste a un incontro sensuale tra i personaggi Nagisa e Natsuo.
La seconda parte del film ci porta in inverno, in un villaggio innevato. Lì la sceneggiatrice Li incontra Benzo, che gestisce una pensione. Mentre il primo incontro è taciturno e sensuale, il secondo induce Li a riflettere sulla propria vita.
Aggiudicandosi il Pardo d'Oro "Tabi to Hibi" l'ha "spuntata" sugli altri 17 film del Concorso internazionale di Locarno78. Il tanto atteso "Mektoub, My Love: Canto Due" del regista franco-tunisino Abdellatif Kechiche, nonostante le sue evidenti qualità, alla fine non ha convinto la giuria. Nella sezione regina è stato attribuito anche il premio per la migliore regia, dotato di 20'000 franchi, che va al regista franco-iraniano Abbas Fahdel per "Tales of the Wounded Land", un film sulla quotidianità nel sud del Libano durante e dopo la guerra.
I premi per la migliore interpretazione vanno a Manuela Martelli e Ana Marija Veselčić per il film "God will Not Help" e a Marya Imbro e Mikhail Senkov per "White Snail". Quest'ultimo film, una coproduzione austriaco-tedesca di Elsa Kremser e Levin Peter, si aggiudica anche il premio speciale della giuria, del valore di 30'000 franchi.
In "White Snail" Marya Imbro interpreta una giovane bielorussa con tendenze suicide che sogna una carriera da modella. Mentre è ricoverata in ospedale, osserva Misha, interpretato da Mikhail Senkov, che lavora all'obitorio. Il suo lavoro a così stretto contatto con la morte la affascina particolarmente. Nasce così una storia d'amore tra due personaggi marginali, su cui aleggia costantemente la tristezza.
Nella sezione "Concorso Cineasti del Presente" erano in lizza per il Pardo d'Oro 15 opere prime e seconde. La sezione ha presentato film che affrontano temi attuali e importanti con un linguaggio cinematografico innovativo e fresco. Qui è stato proiettato anche il primo film di finzione "Don't Let The Sun" della sceneggiatrice e regista zurighese Jacqueline Zünd.
La produzione elvetica non si è aggiudicata il Pardo d'Oro in questa sezione ma l'attore georgiano Levan Gelbakhiani, che nel dramma di Zünd, povero di dialoghi, interpreta il personaggio del silenzioso Jonah, ha ottenuto un Pardo per la migliore interpretazione.
In questo dramma di atmosfera, che punta sulle immagini evocative, l'ambiente è talmente distrutto che le persone non sono più in grado di instaurare rapporti e le relazioni sociali appaiono fredde in una città dal caldo insopportabile.
Il premio per il miglior film di questa sezione ("Cineasti del Presente") è andato a "Tóc, giấy và nước" ("Hair, Paper, Water"). La pellicola belga-francese-vietnamita di Nicolas Graux e Trương Minh Quý è una rielaborazione dei ricordi di una donna anziana. Il dramma, raccontato in stile documentaristico, affronta anche il tema della conservazione delle lingue antiche.