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Marchesi lancia già le Cantonali '27: ‘Consiglio di Stato appiattito e incapace di dire no, serve un Udc in governo’

Collegato con il comitato cantonale il presidente democentrista non risparmia le critiche: ‘Finanze allo sfascio, si limitino i dipendenti pubblici’

(Ti-Press)
4 settembre 2025
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Se non è il lancio della campagna elettorale in vista delle Cantonali '27, poco ci manca. Nel giorno che ha visto il Consiglio di Stato prendere posizione contro le due iniziative cantonali sui premi di cassa malati al voto il 28 settembre – quella per premi deducibili integralmente della Lega e quella per premi non oltre il 10% del reddito disponibile del Ps – il presidente cantonale dell'Udc Piero Marchesi arringa il suo comitato cantonale e la fa partendo dall'arrocchino dipartimentale tra Norman Gobbi e Claudio Zali: «È stato un gran pasticcio, inutile ai cittadini e utile solo ai politici che l'hanno chiesto. Se ci fossero stati problemi nei Dipartimenti lo si doveva dire con onestà, non dopo 12 anni di governo. Oggi – continua Marchesi – abbiamo un governo stanco, appiattito, incapace di dire di no. Un governo del mulino bianco che sorride davanti alle telecamere e fallisce spesso sui progetti concreti. Ecco perché – e qui Marchesi arriva al punto – serve un esponente democentrista in Consiglio di Stato. Per mettere ordine dove c’è caos, per aver coraggio dove c’è paura e per portare un po‘ di visione dove c’è nebbia».

Salta quindi l'alleanza con la Lega? Calma e gesso. «Mi state chiedendo in tanti se andremo soli o alleati – risponde Marchesi – ma dateci tempo, lasciateci lavorare. Le strategie maturano col tempo e non con la fretta. Il nostro obiettivo però resta chiaro: aumentare i seggi in parlamento ed entrare il governo», afferma il presidente Udc collegata in videochiamata.

Tornando all'attualità. «Le finanze del Ticino sono alla sfascio, eppure un freno alle assunzioni non lo si è voluto mettere. L'Amministrazione cantonale è cresciuta di oltre 800 persone in cinque anni. Serve un freno. Governo e commissioni si diano una mossa e portino al voto entro un anno l'iniziativa per limitare il numero di dipendenti pubblici».

Critico anche il capogruppo Sergio Morisoli: «L'arrocco è solo uno scambio di coperchi sulle stesse pietanze. Ora che gli uffici e i funzionari avranno ingranato coi nuovi capi e questi si saranno chinati sui dossier che contano sarà già finita la legislatura».

Il comitato cantonale si è anche detto contrario all’iniziativa Ps sui premi e favorevole a quella della Lega per la deducibilità integrale.