laR+ Ticino

Il sostegno alla cultura pronto al sì del Gran Consiglio

La settimana prossima sarà discusso anche il rapporto di Prati (Ps) e Tenconi (Plr). Carobbio: ‘Modifiche essenziali per rispondere ai cambiamenti’

Un passo in avanti
(Ti-Press)
13 settembre 2025
|

Le modifiche proposte dal governo alla Legge sulla cultura sono pronte a vedere la luce. Nella sessione di Gran Consiglio che comincerà lunedì, infatti, arriverà sui banchi dei parlamentari anche il rapporto firmato di Diana Tenconi (Plr) e Tessa Prati (Ps), sottoscritto all’unanimità dalla commissione ‘Formazione e cultura’, che dà sostanzialmente il via libera integrale a quanto proposto dal Consiglio di Stato.

Col più che prevedibile avallo parlamentare, le modifiche andranno a inserirsi nelle Linee programmatiche di politica culturale, con validità 2024-2027, proposte per la prima volta dalla direttrice del Dipartimento educazione, cultura e sport Marina Carobbio. Le principali novità, sono l’inserimento nella legge dei concetti di partecipazione e mediazione culturale, la sostenibilità e, per quanto concerne il cinema, si sosterranno non solo produzioni e valorizzazioni del Ticino, ma ci si impegnerà anche per la loro diffusione. Un punto fondamentale è anche quello che tocca la cultura indipendente che, si legge nel rapporto di Tenconi e Prati, è intesa come “l’insieme delle attività condotte da professioniste e professionisti che si occupano di produzione e diffusione di contenuti culturali originali e innovativi in modo indipendente o all’interno di organizzazioni culturali non istituzionali”.

Insomma, un deciso passo in avanti confermato, interpellata da ‘laRegione’, anche da Marina Carobbio: «Sin dal mio arrivo al Decs ho ritenuto fondamentale portare grande attenzione al settore culturale, ascoltando le richieste e gli auspici provenienti da chi opera in questo importante settore della società – sottolinea infatti la consigliera di Stato –. Nel 2023 abbiamo subito aperto un processo partecipativo che ha visto coinvolte oltre 300 persone attive in ambito culturale in Ticino in rappresentanza di numerosi gremi, enti e associazioni, così come operatrici e operatori culturali».

Tutta questa operazione, prosegue Carobbio, «ci ha portati nel febbraio 2024 a presentare le prime Linee programmatiche cantonali di politica culturale 2024-2027 e, ad agosto 2024, a portare in Consiglio di Stato il messaggio che approda ora in parlamento per una revisione della Legge sul sostegno alla cultura. Si tratta di una modifica essenziale per rispondere ai cambiamenti intercorsi nei dodici anni passati da quando, su spinta del mio predecessore al Decs Manuele Bertoli, il Ticino si era dotato di una prima Legge in ambito culturale». Le modifiche proposte e prima riassunte, per Carobbio «sono coerenti con le riflessioni in corso a livello federale e cantonale e guardano al futuro: una tappa cruciale dei lavori in atto per meglio riconoscere e concretizzare il ruolo centrale della cultura per il nostro Cantone».

L’importanza della cultura indipendente

Una delle novità principali, si diceva, è quella del riconoscimento della cultura indipendente. Un tema che, sottolinea la direttrice del Decs, «mi sta molto a cuore. Si tratta di riconoscere il lavoro di creazione e produzione, sia a livello cantonale che federale, pure per quanto attiene alle assicurazioni sociali. Si tratta di riconoscere la cultura come possibilità di sviluppo di un Paese. Più in generale, si tratta di riconoscere l’apporto della cultura alla costruzione di una società aperta, capace di dialogare e di confrontarsi. L’offerta culturale va quindi sostenuta, così come vanno riconosciute la mediazione culturale verso tutti i gruppi della popolazione e la partecipazione culturale, aspetti importanti della nuova proposta di legge».

Una necessità d’azione che si spiega chiaramente: «Progetti nati dal basso e condivisi a monte vengono a volte recepiti senza particolari clamori, quasi come se tutto fosse naturale. Credo sia invece giusto valorizzare anche questi percorsi virtuosi. In questo caso, sono fiduciosa che il Gran Consiglio saprà dare il giusto valore e risalto a questa importante modifica di legge, che fungerà da punto di riferimento per i prossimi anni». Per Carobbio, alla vigilia di un passo così importante, è fondamentale «ringraziare tutte e tutti coloro che con i propri stimoli hanno contribuito a questa proposta. Un ringraziamento particolare va ai membri della Commissione formazione e cultura, alla sua presidente Maruska Ortelli e in particolare alle correlatrici Diana Tenconi e Tessa Prati, per l’interesse dimostrato a questo tema e per la serietà del lavoro svolto. Questo modo di far politica, costruendo insieme nell’interesse comune, è particolarmente arricchente. Anche questa, in qualche modo, è una manifestazione pratica di cultura».