Il Gran Consiglio lo ha eletto al primo turno: 51 voti. Undici quelli andati a Frequin Taminelli. Ritiratisi Sartori-Lombardi e Ponti
Da giudice straordinario del Tribunale penale cantonale a giudice ordinario dello stesso. È Paolo Bordoli, che il Gran Consiglio ha appena eletto magistrato giudicante del Tpc. Già procuratore pubblico e giudice dei provvedimenti coercitivi, Bordoli (area Ps) ha ottenuto al primo scrutinio la maggioranza assoluta: 51 voti. Niente da fare per Manuela Frequin Taminelli, in quota Lega, avvocato e giudice supplente/a latere presso la Corte di appello e revisione penale: a lei sono andati 11 voti. Hanno invece ritirato la candidatura gli altri due aspiranti giudici ordinari del Tribunale penale, anche loro ritenuti idonei a ricoprire la carica dalla Commissione di esperti, ovvero gli avvocati Monica Sartori-Lombardi (area Plr), giudice straordinaria del Tpc, e Daniel Ponti (area Plr), membro della Commissione per l’esame dei detenuti pericolosi.
Classe 1974, Bordoli è dunque il terzo giudice ordinario del Tribunale penale cantonale, passato negli scorsi mesi da cinque magistrati, tale l’organico stabilito dalla legge, a due (Marco Villa e Amos Pagnamenta) a causa dei contraccolpi del ‘caos Tpc’: dapprima la destituzione di Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti – dossier tuttora all’esame del Tribunale federale – e poi le dimissioni del presidente Mauro Ermani, tornato all’avvocatura. Pubblicato il 22 gennaio e scaduto il 10 febbraio, il concorso concerneva la successione di Ermani, area socialista. Nove mesi dopo, la nomina di Bordoli. Il plenum del Gran Consiglio ha quindi aderito alle indicazioni della sua commissione ‘Giustizia e diritti’, che proponeva appunto l’elezione di Bordoli quale giudice ordinario del Tpc.
Licenza in scienze politiche all’Università di Losanna nel 1996 e quattro anni più tardi laurea in diritto all’Uni di Basilea, Bordoli vanta una lunga esperienza nel settore del diritto penale. Dopo aver esercitato per un paio d’anni la professione di avvocato, dal 2005 al settembre 2009 lavora al Ministero pubblico come segretario giudiziario. Nel 2007 consegue intanto il ‘Certificate of Advanced Studies pour la magistrature’. Dall'ottobre 2009 al dicembre 2010 ricopre la carica di sostituto procuratore pubblico. Dal gennaio 2011 al 2018 quella di procuratore pubblico. Nel 2019 diventa giudice dei provvedimenti coercitivi. Il 22 gennaio di quest’anno il Consiglio di Stato lo designa, insieme a Monica Sartori-Lombardi, giudice straordinario del Tribunale penale cantonale per garantire l’operatività dell’autorità giudiziaria dopo aver ‘perso’ tre magistrati.
Prima della votazione il deputato dell’Mps Giuseppe Sergi aveva proposto il rinvio dell'elezione. «Esponenti di partiti diversi continuano a dichiarare, a proposito dell’indipendenza della magistratura, che questo sistema di nomina di procuratori e giudici non funziona», ma nulla è cambiato. «Io non ho nulla contro questo candidato (Bordoli, ndr) – ha tenuto a precisare Sergi –. Chiedo il rinvio della trattanda affinché la commissione ‘Giustizia e diritti’ possa esporre in maniera dettagliata i motivi per cui invita a votare il candidato da lei proposto». La richiesta di rinvio è stata però bocciata dal Gran Consiglio con sessantatré voti (otto i favorevoli e sei gli astenuti).