Dopo l’avallo di un emendamento relativo alle modifiche alla Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti, c’è chi va alla carica
Possibilità di nomina anche per i docenti con un grado di occupazione inferiore al 50%, c’è chi va subito alla carica. Dopo l’avallo di ieri da parte del Gran Consiglio di un emendamento del Centro – volto sostanzialmente a rimuovere la condizione del grado di occupazione superiore al 50% per il conferimento della nomina per i docenti – nell’ambito della votazione sulle proposte di modifica del governo alla Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti (Lord) e alla Legge sugli stipendi degli impiegati dello Stato e dei docenti (LStip), non sono mancate rivendicazioni da diversi fronti.
Tra questi, ErreDiPi che scrive al Consiglio di Stato. “Da ora – si legge nella raccomandata firmata dal presidente della Rete per la difesa delle pensioni Enrico Quaresmini e dal membro di comitato Alessandro Frigeri – lavorare a tempo parziale nella scuola, anche a meno del 50%, non può essere più un ostacolo all’ottenimento della nomina”. Una la richiesta all’indirizzo del governo: “L’adozione rapida, dopo il periodo di 45 giorni in cui è possibile depositare una richiesta di referendum, di una procedura che trasformi in nomine tutti gli incarichi conferiti in luogo della nomina per la sola ragione di un rapporto d’impiego inferiore al 50%”. E questo, specifica la Rete, “in analogia a quanto avviene peraltro normalmente in caso di valutazione positiva, in corso d’anno, da parte degli esperti, delle Direzioni scolastiche, delle Sezioni: si ottiene concretamente la nomina durante l’anno scolastico, ma questa è ‘retroattiva’, parte cioè dagli inizi di settembre”.
Alla lettera di ErreDiPi si aggiunge anche un’interrogazione della deputata dei Verdi Giulia Petralli in rappresentanza della segreteria Vpod. La restrizione legata al grado di occupazione, rileva, “costituiva una sostanziale fonte di precariato per numerosi docenti”. Come rimarca Petralli, per molti insegnanti “solo la nomina garantisce le necessarie tutele, ad esempio in relazione al mantenimento delle ore di impiego e in caso di licenziamento”. Per l’ecologista, “al fine di garantire la necessaria trasparenza nei rapporti di impiego, così come l’applicazione tempestiva ed effettiva della modifica di legge intercorsa, è necessario che il Cantone si adoperi sin d’ora per convertire dove possibile gli incarichi dei docenti in nomina”. Tre le domande all’indirizzo del Consiglio di Stato. Petralli chiede innanzitutto al governo “quanti docenti incaricati a meno del 50%, suddivisi per ordine scolastico, non abbiano potuto ottenere una nomina in forza dell’articolo 16 della Lord nel frattempo modificato”, come pure se, “considerato il recente inizio dell’anno scolastico, il Consiglio di Stato intenda procedere tempestivamente alla trasformazione di questi incarichi inferiori al 50% in nomine”. In caso contrario, rincara Petralli, “il Consiglio di Stato intende procedere alla conversione di questi incarichi in nomina perlomeno alla scadenza dei relativi rapporti di incarico?”.