Il governo ha dato la disponibilità del Ticino nell'ambito dell'azione umanitaria coordinata dalla Confederazione. Gobbi: probabilmente due
Anche il Ticino accoglierà alcuni minorenni della Striscia di Gaza, che necessitano di cure mediche urgenti. Questo nell’ambito dell’azione umanitaria coordinata dalla Confederazione, attraverso cui si prevede verranno accolti una ventina di bambini feriti e i loro familiari. Il Consiglio di Stato ha quindi risposto affermativamente alla richiesta delle autorità federali, dando la disponibilità del nostro cantone a partecipare all’azione. È quanto rende noto il governo cantonale.
La guerra in corso nella Striscia di Gaza, sottolinea in una nota il Consiglio di Stato, sta creando enormi problemi nell’assistenza sanitaria alla popolazione, che non può più essere curata in maniera adeguata nelle strutture mediche locali: “Seguendo iniziative analoghe avviate da altri Paesi, anche la Svizzera ha quindi organizzato un’azione umanitaria per accogliere sul proprio territorio alcune persone che necessitano di cure mediche urgenti”. La decisione è stata confermata nella giornata odierna dal Consiglio federale.
Il Ticino, tramite il Consiglio di Stato, ha garantito la propria disponibilità a ospitare sul proprio territorio alcuni minorenni che necessitano di cure mediche urgenti, insieme alle proprie famiglie. Coordinata dalla Segreteria di Stato della migrazione, l’accoglienza “è resa possibile dalla collaborazione tra le autorità cantonali e l’Ente ospedaliero cantonale, e in particolare l’Istituto pediatrico della Svizzera italiana”.
«Il Ticino dovrebbe accogliere due bambini, con le rispettive famiglie, secondo quanto ci è stato riferito da Berna», indica il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi, interpellato dalla ‘Regione’. Il loro arrivo? «Ancora non lo sappiamo. Aspettiamo comunicazioni da Berna».
Il governo federale, riporta l’Ats, ha fatto sapere che a causa della situazione all’interno della Striscia non è chiaro quando potranno essere effettuati i trasferimenti. Prima dell’entrata in Svizzera, le autorità federali preposte alla sicurezza effettueranno i relativi controlli. Una volta arrivati nel nostro Paese, i bambini e i familiari che li accompagnano saranno sottoposti a una procedura di asilo. La Confederazione si assume i costi per il coordinamento e il trasporto in Svizzera, mentre quelli per l’assistenza medica dei bambini sono coperti, su base volontaria, dagli ospedali o dai Cantoni in cui sono collocati.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha registrato circa 19mila pazienti per un’evacuazione dalla Striscia di Gaza: tra questi vi sono circa 4mila bambini che rischiano la vita a causa di malattie o ferite che non possono essere curate in maniera adeguata sul posto. L’Oms ritiene inoltre molto elevato il numero effettivo di pazienti non ancora registrati con problemi medici gravi.