Ticino

Sì all’abolizione del valore locativo, ecco il gruppo di lavoro

Costituito su impulso del Dipartimento finanze ed economia viste le ‘importanti ripercussioni finanziarie verosimilmente dal 2028’. Membri e incarico

Dopo il via libera alle urne
(Ti-Press)
30 ottobre 2025
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Sì all’abolizione del valore locativo, ecco il gruppo di lavoro. Dopo la luce verde lo scorso 28 settembre da parte del 57,7% dei votanti (56,5% in Ticino) alla consultazione federale sull’imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie, su proposta del Dipartimento finanze ed economia (Dfe), è stato costituito un gruppo di lavoro. Incarico del gruppo? “Definire e coordinare la strategia di attuazione della nuova imposta sulle abitazioni secondarie”. Il tutto “ritenute le importanti ripercussioni finanziarie che l’abolizione del valore locativo avrà per Cantone e Comuni verosimilmente a partire dal 2028”.

A fare parte del gruppo di lavoro, il direttore del Dfe Christian Vitta, il direttore del Dipartimento istituzioni e presidente del governo Norman Gobbi, il direttore della Divisione delle contribuzioni Giordano Macchi, il capo della Sezione Enti locali Marzio Della Santa, il sindaco di Lugano Michele Foletti e il sindaco di Gambarogno Gianluigi Della Santa.

Comuni turistici

‘Si introduca una tassa sugli immobili’

A essersi mossi dopo il sì alle urne, anche i Comuni turistici di montagna che esortano i Cantoni a introdurre una tassa sugli immobili per le seconde case abitate dal proprietario. In caso contrario, temono crolli delle entrate fiscali. “Solo così si potrà compensare almeno una parte delle perdite, che colpiscono duramente proprio i Comuni turistici alpini”, scrive la Conferenza dei presidenti dei Comuni di montagna turistici – organo che riunisce una cinquantina di comuni dell’Arco alpino – in una nota diramata oggi. Secondo l’organizzazione, l’introduzione della tassa è “inderogabile”. Un apposito appello è stato inviato ai Cantoni. Nei Grigioni si stimano minori introiti fiscali per 30 milioni di franchi, in Vallese per 22 milioni. Per i singoli Comuni le cifre sono “pesanti”, soprattutto dove abbondano le seconde residenze, si legge nel comunicato. La Conferenza invita i Cantoni a coordinare le modalità di questo balzello, per evitare un fenomeno di “turismo fiscale” che spingerebbe i proprietari a spostare la seconda casa nel Cantone più conveniente. Fondamentale, infine, che l’abolizione del valore locativo entri in vigore solo dopo l’introduzione della nuova imposta da parte di Cantoni e Comuni.