Ticino

Trasporto merci, le richieste delle aziende e l'incontro tra Ffs e Consiglio di Stato

Lettera aperta dei trasportatori, anche ticinesi, al ministro tedesco. Domani i vertici delle Ferrovie saranno a Bellinzona

Proposta una serie di interventi
(Ti-Press)
30 ottobre 2025
|

Per molti anni il trasporto combinato è stato il motore della crescita del trasporto merci su rotaia, una fonte di speranza per una politica climatica e dei trasporti di successo. Un esempio concreto di passaggio delle merci dalla strada alla rotaia, con tassi di crescita annuali dal tre al sette per cento. Per questo motivo il trasporto combinato va difeso senza esitazione e promosso per un suo ulteriore sviluppo. È quanto affermano numerose aziende attive nel trasporto merci, diverse delle quali attive anche in Ticino, in una lettera aperta inviata al ministro tedesco dei trasporti e alle Ferrovie tedesche. Già, perché proprio la Germania gioca un ruolo fondamentale per questo settore. Un ruolo che, data l’importanza del mercato tedesco e della sua posizione geografica, ha dirette conseguenze anche per la Svizzera e il nostro cantone.

Per gli operatori del settore la situazione non è più sopportabile: “Dopo anni di lento degrado dell'infrastruttura ferroviaria, le prestazioni del trasporto merci sono pessime, l'affidabilità è ai minimi storici e i costi di produzione stanno esplodendo a causa di cancellazioni di treni, deviazioni e ritardi”. Insomma, bisogna intervenire. Ma come? Nella lettera aperta le associazioni propongono una serie di misure da mettere in atto. Tra queste: nessuna variazione dei prezzi delle tracce ferroviarie per il 2026, garanzia di capacità pari ad almeno il 90% dell'attuale prestazione di trasporto, assegnazione delle tracce in caso di congestione in base alle esigenze del mercato e sospensione delle penali di cancellazione fino al ripristino di una qualità accettabile della rete.

Sempre a proposito di trasporto merci, domani è in programma un incontro (e successiva conferenza stampa) tra il Consiglio di Stato ticinese e i vertici delle Ferrovie federali svizzere. Tra i temi in discussione ci potrebbero essere anche i previsti ridimensionamenti previsti da Ffs Cargo in Ticino. Ridimensionamenti – si parla della chiusura dei terminal di Cadenazzo e Lugano-Vedeggio, dell’autostrada viaggiante e della messa in discussione del deposito di Chiasso – che hanno già fatto scendere in piazza i sindacati dei lavoratori a inizio ottobre. Una manifestazione che ha ricevuto anche il sostegno della politica cantonale. «Non siamo disposti a subire conseguenze accresciute rispetto al resto della Svizzera», ha affermato in piazza il consigliere di Stato Christian Vitta.