Aperto un procedimento penale contro il deputato del Centro, per via di una presunta lettera anonima riguardante il caso Tpc

Sembrava che la polemica riguardante il caos al Tribunale penale cantonale (Tpc) si fosse placata, ma adesso, con l'apertura di un procedimento penale nei confronti di Fiorenzo Dadò, pare essersi riaccesa. Il presidente del Centro è infatti finito sotto inchiesta, per le ipotesi di reato di falsa testimonianza e denuncia mendace, a causa della presunta lettera anonima ricevuta da Dadò con tanto di documentazione fotografica nel 2024, e consegnata alla commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’. Lo rende noto il Ministero pubblico. Alla lettera, lo ricordiamo, erano allegate delle foto che l'allora presidente del Tpc Mauro Ermani aveva inviato a una segretaria.
L'avvocato di Dadò, Carlo Borradori, fa sapere tramite un comunicato che "l’accusa di falsa testimonianza si fonda su un’ammissione agli organi inquirenti resa dal signor Fiorenzo Dadò, il quale aveva rilasciato le dichiarazioni ora oggetto dell’ipotesi di reato, nell’unico intento di salvaguardare l’identità della fonte di una segnalazione a lui pervenuta contestualmente alla nota vicenda che ha coinvolto il Tribunale penale cantonale". È invece contestata l'accusa di denuncia mendace.
Borradori fa sapere inoltre che, per questioni di opportunità, Dadò si è dimesso dalla ‘Giustizia e diritti’ e ha rinunciato all’immunità parlamentare, per la durata del procedimento.