Un pick-up sulle strade innevate del Minnesota: alla guida c’è Emma Thompson, attrice senza tempo in ‘The Dead of Winter’, film ben scritto e recitato
“Ecco, la parola: sacrificio è quella che più manca al nostro vocabolario, e non dico sacrificio in termini religiosi, ma umani. Ecco il nostro film si concretizza in questa parola/gesto, sacrificarsi”. Emma Thompson, protagonista eccellente del nuovo film del cinquantasettenne regista nordirlandese Brian Kirk, ‘The Dead of Winter’, non ha dubbi e ha, giustamente, piena ragione. Perché questo film, che mette al centro del suo dire il destino di tre donne, ha il suo compimento nella scelta di sacrificare la sua vita, come gesto estremo, per salvarne un’altra, quella della protagonista più positiva, una vedova (Emma Thompson).
Brian Kirk descrive così il film sceneggiato da Nicholas Jacobson-Larson e Dalton Leeb: “Ambientato tra le nevi sconfinate del nord del Minnesota, ‘The Dead of Winter’ è un implacabile giallo su un rapimento di persona, con al centro un appassionante love story”. Ma andiamo con ordine. Scopriamo un pick-up che percorre le strade innevate del nord Minnesota, alla guida un’anziana vedova che sta per andare a pescare in un lago che scopriremo far parte della sua lunga vita: è lo stesso lago dove giovane andava a pescare con il marito, una serie di flashback ci raccontano in parallelo la lunga storia d’amore tra la donna e il suo uomo, i momenti di gioia come la pesca e di dolore con una gravidanza, l’unica, finita male, o come il ripensare a quell’uomo vecchio che faticava a muoversi, che moriva così perché le storie finiscono. Con sé la donna ha ora anche le ceneri che l’uomo voleva sparse su quel lago.
Sbagliando strada, si ritrova di fronte a una casa a chiedere informazioni; scopre tracce di sangue e sente voci soffocate; riprende la strada, arriva al lago, ma non sarà un soggiorno tranquillo: scopre che nella casa viene tenuta prigioniera una giovane (Laurel Marsden) e insieme ha l’amara sorpresa di trovarsi contro i due aguzzini, marito e moglie (una strepitosa Judy Greer) che ha bisogno della giovane perché ha bisogno del suo fegato per un trapianto, perché ha il fegato malato ed è decisa a tutto...
Film ben raccontato da un regista che fatica a togliersi un dire televisivo, ma soprattutto ben scritto e recitato il film regala il trionfo a un’attrice senza tempo e piena di classe com’è Emma Thompson.
La serata in Piazza si è conclusa con un body horror soprannaturale: “Together”, scritto e diretto da Michael Shanks, al suo debutto alla regia. I protagonisti sono gli attori Dave Franco e Alison Brie, che sono sposati anche nella vita reale, nei panni di una coppia che si trasferisce in campagna e si ritrova ad affrontare una forza misteriosa soprannaturale, che provoca cambiamenti orribili nei loro corpi. Barry Hertz del The Globe and Mail ha scritto e siamo d’accordo che il film “… è eccezionalmente, selvaggiamente disgustoso”, e siamo d’accordo anche con Brianna Zigler di The A.V. Club che ha scritto: "La profonda intensità dei sentimenti generati da Alison Brie e Dave Franco in questo film di genere, forse irraggiungibile se non fossero anche sposati nella vita reale, rende Together un vero candidato al titolo di miglior film romantico dell’anno, anche se si tratta di un film in cui compare una lama motorizzata a denti di sega che taglia carne mutata.”. Ecco partiamo dall’idea di un horror romantico e questo lo è veramente perché canta l’amore nella sua irrinunciabile bellezza fisica e nel suo estremo essere poesia, i richiami mitologici fanno il resto, non fu Zeus a dare l’eternità a Filemone e Bauci trasformandoli in alberi vicini?! Certo non mancano i momenti canonici horror, ma come da una natura morta in questo film l’amore prende il volo, e gli applausi il film li merita tutti.
Il sabato sera in Piazza Grande si apre con la consegna del Pardo alla Carriera alla superstar Jackie Chan, di mattina al GranRex nell’incontro col pubblico sold out da tempo. Prima che lo schermo proietti ‘Police Story’ (1985), la piazza vedrà ‘Affeksjonsverdi’ di Joachim Trier, storia di Nora e Agnes che si riavvicinano al padre Gustav, regista carismatico e un tempo famoso. Domani, in ‘prima serata’, Testa o croce?’, l’anti-western di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis che prende le mosse da cliché classici. A seguire, ‘The Shining’ (1981), il capolavoro di Stanley Kubrick.