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Una Locarno54 senza pioggia

Mentre scemano le polemiche di bassa lega, un primo bilancio di una edizione senza cadute e con diverse perle

16 agosto 2025
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E così siamo arrivati anche alla fine di questo 78esimo festival, per me il 54esimo come giornalista… In questi 54 anni ho visto 12 direttori e 5 presidenti, non pretendo nessuna medaglia ma questa anzianità mi dà forse il diritto di esprimere qualche considerazione.

Partiamo dalla solita stupida e sterile polemica sulla manifestazione in piazza, silenziosa, civile e commovente contro il massacro del popolo palestinese a Gaza (non bisogna avere paura delle parole, si tratta di un massacro). Ha iniziato il solito Lorenzo Quadri, ha continuato il direttore del CdT Pelli e ha finito (per ora) il presidente dell’associazione Svizzera-Israele Adrian Weiss chiedendo che i sussidi pubblici a Festival siano dirottati verso altri scopi. Bisognerebbe spiegare a questi signori che non essere d’accordo sulla politica militare di Israele non vuol dire essere pro Hamas, né essere antisionisti!

Messa a tacere la polemica sulla modifica dello schermo – nel senso che la dirigenza ha detto che si confronterà con tutti, pubblico, architetti, eredi Vacchini, e poi continuerà per la sua strada…– altre polemiche per fortuna non sono spuntate, salvo forse l’overbooking una sera in piazza, che ha costretto alcune centinaia di spettatori a una non voluta trasferta al Fevi, e non possiamo non far notare che abbiamo avuto la prima edizione da molti anni senza una serata di pioggia! Mi risuona ancora la preghiera del presidentissimo Raimondo alla Madonna del Sasso…

Diffido di coloro che sparano giudizi del tipo “un’edizione migliore/peggiore dell’anno scorso”, avendo seguito solo il concorso internazionale e la piazza posso dire che in entrambe le sezioni ho visto film belli e altri meno, ma nessuna caduta clamorosa, ma invece alcune perle. Del concorso ho già citato il film di Kechiche ‘Mektoub my Love: Canto Due’, e sempre del concorso voglio citare ‘White Snail’ di Elsa Kremser e ‘Tabi to Hibi’ di Sho Miyake, ma sono evidentemente giudizi soggettivi. Per la Piazza invece il meraviglioso ‘Un simple accident’ di Jafar Panahi e ancora ‘Sentimental’ Value del norvegese Joachim Trier. Debole invece l’italiano ‘Testa o croce?’ di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, e ‘The Birthday Party’, salvato solo dall’interpretazione di Willem Dafoe. Fuori posto invece i due episodi della serie ‘The Deal’, di Jean-Stephan Bron, fatti molto bene ma non adatti alla piazza.

Non si è più parlato del cambiamento di date, che eventualmente avverrà nel 2027 (ma dovrebbe trattarsi al massimo di una settimana di anticipo); appuntamento allora al 5 agosto 2026!