Con lui a Bellinzona, giovedì 24 luglio dalle 20.30, Freddy Albertoni al basso e Michael Turlon alla batteria
Una chitarra elettrica, un amplificatore rigorosamente valvolare e di fabbricazione artigianale (made in Ticino), un cavo jack. Il resto, quello che per finire conta davvero e segna la differenza, lo fanno le sue dita. Le dita di Bat Battiston, bluesman nostrano, al quale basta un poco di saturazione (valvolare appunto) per sporcare il suono e raggiungere così il cuore di chi ascolta. La Bat Battiston Band si esibirà giovedì 24 luglio, dalle 20.30 al Bar Castello a Bellinzona (entrata libera). Con Bat (chitarra, armonica, voce), Freddy Albertoni al basso e Michael Turlon alla batteria.
“Forse è solo il caso, ma dove altro potevo nascere se non a Bellinzona?… Con tutto il blues che gira attorno a questa città! Ho incontrato Michael a una festa jammando con lui e altri musicisti. Ero alla ricerca di un batterista e lì l’ho trovato. Suoniamo in duo da quasi due anni e non vedevo l’ora di proporre a Freddy di unirsi a noi, sapevo che era già molto impegnato ma ha accettato subito con entusiasmo! Ecco, questa, in estrema sintesi, è la storia della band”, racconta Bat. Sessantadue anni, a 12 la prima sei corde… “Dodici corde, la mia prima chitarra era una dodici corde della stessa marca di quella che usava Edoardo Bennato”, precisa, con orgoglio.
Una passione, quella per la chitarra e il blues, che concilia con il lavoro. “Sono un operaio. Mi alzo alle 5.30 e rientro a casa alle 17. Stanco certo, ma ogni volta con una gran voglia di imbracciare la sei corde e suonare. E per magia fatiche, arrabbiature, delusioni di un giorno scompaiono”. Potere della musica (suonata dal vivo).