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Le Giornate del cinema e i documentari che non lo erano

A Soletta abbiamo visto il mokumentary animato di Marcel Barelli, 'Das letzte Königreich’ di Nölle e ‘Traces of Responsibility’ di Anderegg e Reiss

Martha
27 gennaio 2025
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Martha è il nome dell’ultimo esemplare di piccione migratore, un uccello un tempo così diffuso in Nordamerica da oscurare il cielo al suo passaggio. Poco prima della sua morte, avvenuta nel 1914 nello zoo di Cincinnati, a Martha venne dedicato un breve film. Tutte le copie di quel film andarono perdute, tranne una che il regista ticinese Marcel Barelli immagina di ritrovare alla Cineteca svizzera e di restaurare. Questa la fittizia origine di ‘Martha’, cortometraggio d’animazione in bianco e nero e segni di pellicola restaurata. Presentato a Soletta in concorso per il miglior film d’animazione, ‘Martha’ riprende – e sviluppa al meglio – i temi cari a Barelli, dall’attenzione al rapporto tra esseri umani e animali selvatici alla sua amara ironia: sette minuti che divertono, commuovono e, pensando alla sorte di questo animale cacciato fino all’estinzione, ci fanno un po’ vergognare.

Visto che le Giornate di Soletta sono luogo di strani abbinamenti, ne proponiamo uno noi, separando ‘Martha’ di Barelli dagli altri corti animati selezionati – tutti interessanti, e qui ci limitiamo a citare ‘Cottage Cheese’ di Liina Luomajoki e ‘Storytelling’ di Nils Hedinger – per unirlo a un lungometraggio, ‘Das letzte Königreich’ di Tobias Nölle. Qui si segue la strategia inversa: non un documentario che in realtà è una fiction, ma una fiction che in realtà è un documentario. Nölle, di fronte alle immagini della distruzione del villaggio di Lützerath, in Germania, per espandere una miniera di carbone, delle manifestazioni di protesta e degli scontri di polizia, ha immaginato un androide arrivato nel nostro tempo da un imprecisato futuro nel quale esistono solo le macchine: la sua missione è incontrare il re, la prima macchina che ha posto fine alla schiavitù delle macchine. Una soluzione intelligente che permette al regista di raccontare con sguardo distaccato quello che accade a Lützerath, lasciando al pubblico la domanda sul tipo di società che stiamo costruendo (o distruggendo).

Restando ai documentari atipici, a Soletta è stato proiettato l’interattivo ‘Traces of Responsibility’ di Jann Anderegg e Anja Reiss sul genocidio in Ruanda. In determinati momenti, il pubblico è chiamato a votare tramite una app, scegliendo come proseguirà il film. Ci si potrebbe aspettare che questa soluzione sia stata sfruttata per una riflessione sulla responsabilità e le conseguenze delle scelte. Purtroppo la struttura interattiva è solo un espediente per usare le diverse ore di testimonianze raccolte, lasciando a chi si trova in sala se andare al museo del colonialismo o al monumento al genocidio.