Spettacoli

Il Locarno Film Festival e le ‘Great Expectations’ britanniche

Presentanta all'Ambasciata svizzera a Londra la retrospettiva sul cinema del Regno Unito del secondo dopoguerra dal 1945 al 1960

‘Peeping Tom’
(Michael Powell (Theatre) Ltd)
10 marzo 2025
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La vita in Gran Bretagna nel secondo dopoguerra in un omaggio al cinema britannico dal 1945 al 1960. È questo il filo conduttore di ‘Great Expectations’, la retrospettiva presentata oggi, 10 marzo, dal Locarno Film Festival presso la sede dell’Ambasciata svizzera a Londra, curata da Ehsan Khoshbakht e realizzata in collaborazione con il Bfi National Archive e la Cinémathèque Suisse, e con il supporto di Studiocanal.

Un periodo, quello al centro della panoramica, in cui il Regno Unito era impegnato nella ricostruzione e nella rinascita nazionale, sullo sfondo del venir meno dell'impero coloniale: una fase turbolenta su cui si è posato l'occhio di cineasti, scrittori, produttori, performer e studios nazionali che il programma omaggia.

Le proposte spaziano dai classici più amati di registi leggendari come David Lean, Carol Reed o Powell e Pressburger fino a perle di genere firmate da artisti meno noti come Seth Holt o Lance Comfort. Ampio e rilevante spazio anche per le registe coeve, con film diretti da Muriel Box, Wendy Toye, Margaret Tait e Jill Craigie, e i registi americani esiliati per effetto della lista nera anticomunista, come Joseph Losey, Cy Endfield ed Edward Dmytryk.

Il programma comprenderà pellicole restaurate in digitale e copie provenienti dalla collezione del Bfi National Archive – che quest’anno festeggia il suo 90esimo anniversario –. Ad accompagnare l'iniziativa anche una pubblicazione in inglese edita da Les Éditions de l’Œil e a cura di Ehsan Khoshbakht, con contributi di firme internazionali. Al termine di Locarno78 la retrospettiva inizierà inoltre il suo viaggio lungo i circuiti esteri, facendo tappa, tra il mese di agosto e settembre, alla Cinémathèque suisse.

Ehsan Khoshbakht, curatore della retrospettiva afferma: «Concentrandoci esclusivamente sui film contemporanei (e omettendo film di ambientazione storica, fantasy e di guerra), abbiamo deciso di raccontare la storia di una nazione in cerca della propria identità: in modalità ora cupa e assorta, ora, come nella migliore tradizione della commedia brillante inglese, ilare e mordace. È il ritratto di un Paese in più di 40 film».

Per Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival, «amato e difeso da un cineasta come Martin Scorsese, il cinema britannico sarà esplorato in maniera sistematica dalla nostra retrospettiva in un periodo cruciale della sua storia: dalla fine della Seconda guerra mondiale all’avvento del Free Cinema – un periodo fertile e vitale che ha influenzato profondamente l’evoluzione del cinema britannico e non solo».

James Bell, senior curator del Bfi National Archive, commenta infine: «Quello compreso tra la fine della guerra e le rivoluzioni culturali degli anni Sessanta è stato per la Gran Bretagna un periodo turbolento. Sfide interne e la messa in discussione dello status internazionale del Paese hanno fruttato al cinema britannico un bottino ricco e troppo spesso mal compreso».