Presentanta all'Ambasciata svizzera a Londra la retrospettiva sul cinema del Regno Unito del secondo dopoguerra dal 1945 al 1960
La vita in Gran Bretagna nel secondo dopoguerra in un omaggio al cinema britannico dal 1945 al 1960. È questo il filo conduttore di ‘Great Expectations’, la retrospettiva presentata oggi, 10 marzo, dal Locarno Film Festival presso la sede dell’Ambasciata svizzera a Londra, curata da Ehsan Khoshbakht e realizzata in collaborazione con il Bfi National Archive e la Cinémathèque Suisse, e con il supporto di Studiocanal.
Un periodo, quello al centro della panoramica, in cui il Regno Unito era impegnato nella ricostruzione e nella rinascita nazionale, sullo sfondo del venir meno dell'impero coloniale: una fase turbolenta su cui si è posato l'occhio di cineasti, scrittori, produttori, performer e studios nazionali che il programma omaggia.
Le proposte spaziano dai classici più amati di registi leggendari come David Lean, Carol Reed o Powell e Pressburger fino a perle di genere firmate da artisti meno noti come Seth Holt o Lance Comfort. Ampio e rilevante spazio anche per le registe coeve, con film diretti da Muriel Box, Wendy Toye, Margaret Tait e Jill Craigie, e i registi americani esiliati per effetto della lista nera anticomunista, come Joseph Losey, Cy Endfield ed Edward Dmytryk.
Il programma comprenderà pellicole restaurate in digitale e copie provenienti dalla collezione del Bfi National Archive – che quest’anno festeggia il suo 90esimo anniversario –. Ad accompagnare l'iniziativa anche una pubblicazione in inglese edita da Les Éditions de l’Œil e a cura di Ehsan Khoshbakht, con contributi di firme internazionali. Al termine di Locarno78 la retrospettiva inizierà inoltre il suo viaggio lungo i circuiti esteri, facendo tappa, tra il mese di agosto e settembre, alla Cinémathèque suisse.
Ehsan Khoshbakht, curatore della retrospettiva afferma: «Concentrandoci esclusivamente sui film contemporanei (e omettendo film di ambientazione storica, fantasy e di guerra), abbiamo deciso di raccontare la storia di una nazione in cerca della propria identità: in modalità ora cupa e assorta, ora, come nella migliore tradizione della commedia brillante inglese, ilare e mordace. È il ritratto di un Paese in più di 40 film».
Per Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival, «amato e difeso da un cineasta come Martin Scorsese, il cinema britannico sarà esplorato in maniera sistematica dalla nostra retrospettiva in un periodo cruciale della sua storia: dalla fine della Seconda guerra mondiale all’avvento del Free Cinema – un periodo fertile e vitale che ha influenzato profondamente l’evoluzione del cinema britannico e non solo».
James Bell, senior curator del Bfi National Archive, commenta infine: «Quello compreso tra la fine della guerra e le rivoluzioni culturali degli anni Sessanta è stato per la Gran Bretagna un periodo turbolento. Sfide interne e la messa in discussione dello status internazionale del Paese hanno fruttato al cinema britannico un bottino ricco e troppo spesso mal compreso».