Intervista alla compositrice Maria Bonzanigo che, con Blaise Ubaldini e Valentin Villard, ha partecipato al progetto in scena domani all’Auditorio Rsi
Il titolo va citato per intero, nelle tre lingue: ‘Leggende/Légendes/Legenden’ è infatti un progetto che unisce tre orchestre – l’Orchestra della Svizzera italiana, l’Orchestra da Camera di Losanna e il Musikkollegium Winterthur –, tre città in tre regioni linguistiche e tre compositori, Maria Bonzanigo, Blaise Ubaldini e Valentin Villard. Promosso dall’associazione delle orchestre svizzere orchester.ch, ‘Leggende/Légendes/Legenden’ ha debuttato domenica a Losanna e avrà la prima ticinese all’Auditorio Rsi di Lugano-Besso domani, mercoledì 14 maggio, alle 18, con l’Osi diretta da Barbara Dragan. Si concluderà il 17 maggio a Winterthur.
A unire i tre lavori troviamo una voce narrante, quella di Claire Heuwekemeijer, che racconterà la storia di una donna dalla nascita alla vecchiaia, in un percorso che attraversa la Svizzera iniziando dall’infanzia a Lugano, proseguendo con l’adolescenza a Losanna e infine la vita adulta a Winterthur. La parte ticinese di ‘Leggende/Légendes/Legenden’ è affidata a Maria Bonzanigo, cofondatrice della Compagnia Finzi Pasca, che ha accettato con entusiasmo sia di partecipare al progetto, sia di ritrovarsi ad avere a che fare con i primi anni di vita della protagonista. Riprendendo uno dei passaggi del testo di Heuwekemeijer, la sua composizione si intitola ‘Continua, continua’. «È un monito che la madre dà alla figlia e che rimane poi presente in tutta la sua vita», ha spiegato Bonzanigo. «Sono parole di speranza, non solo nella storia ma anche per noi che la ascoltiamo: quel “continua” ripetuto dà tutta la possibilità, nella perseveranza, di scoprire cose positive». Il brano fa «risaltare la meraviglia dello scoprire dell’infanzia, concludendosi con un momento più introspettivo con il passaggio all’adolescenza», ha spiegato Bonzanigo senza voler anticipare troppo sulla storia.
Tre compositori, ognuno responsabile della propria parte, ma all’interno di un progetto unitario. Come è stato il lavoro di coordinamento? «Ci siamo dati poche regole, proprio per riuscire ad avere una continuità pur dando a noi tre tutta la libertà di scrittura. Abbiamo scelto sei note che, per quanto riguarda me e Valentin, abbiamo usato con tecniche seriali, combinazioni varie, in tutto il nostro brano». E, ha proseguito, è stato sorprendente vedere come pur partendo da una traccia relativamente semplice si sia riusciti a ottenere tre brani che condividono «certe tecniche compositive e certi colori dell’orchestra».
‘Leggende/Légendes/Legenden’ pone l’accento anche sulle tre regioni linguistiche e le loro caratteristiche culturali. Ma per Maria Bonzanigo non c’è stato bisogno di ragionare esplicitamente su una identità musicale della Svizzera italiana: «Io mi sento una compositrice di qui, nel senso che nella musica che scrivo c’è il mio modo di sentire la Svizzera italiana». Un sentire che parte ad esempio «dall’aver sentito, da bambina, certi canti di montagna», ma che abbraccia la complessità e le sfaccettature del territorio ticinese. «Parlo di una certa freschezza, ma anche di una certa nostalgia, che per me pervade anche questo nostro territorio che è al contempo bello e violento, nel senso che non abbiamo montagne “morbide” che troviamo in altre regioni svizzere: c’è molta energia, molta forza nel nostro paesaggio».
Nella composizione di Maria Bonzanigo c’è tuttavia anche molto di personale. La prima assoluta, domenica, è coincisa con la festa della mamma e la compositrice ha aggiunto di aver scritto il brano «come una mamma e anche un po’ come una figlia, perché in questa narrazione di Claire, per qualche motivo mio personalissimo, ho ritrovato sia me che mia mamma, e anche quindi me come mamma, con questo monito da dare a mia figlia». Quel ‘Continua, continua’ diventa così un ponte generazionale: «Mia madre me l’ha passato e io cerco di passarlo a mia figlia, con questo senso di speranza: è per loro, per tutte le mamme, tutte le figlie e tutti i figli che l’ho scritto».
La formula del progetto ‘Leggende/Légendes/Legenden’ prevede, come detto, che il brano sia interpretato, in ognuna delle tre città, dall’orchestra di casa. Ma con una unica direttrice, Barbara Dragan, che domenica ha già diretto l’Orchestra da camera di Losanna per la prima esecuzione. «L’orchestra è stata formidabile e Barbara Dragan, con la sua mano esperta, ha dato la direzione giusta coordinando bene musica e narrazione». La speranza è che non resti un’iniziativa isolata: «Trovo bella l’idea e spero che ci sarà una continuità di progetti del genere sul territorio svizzero». Questa esperienza, infatti, mostra come sia possibile creare ponti culturali e linguistici attraverso la musica, valorizzando al contempo le specificità regionali e il talento compositivo contemporaneo.
‘Leggende/Légendes/Legenden’ rientra nel format “be connected” dell’Orchestra della Svizzera italiana. L’ingresso al concerto di mercoledì 14 maggio è libero, con prenotazione sul sito www.osi.swiss.