Il giornalista e conduttore televisivo aveva 94 anni e da tempo soffriva di un male incurabile.Amico di Berlusconi, aveva iniziato la carriera a Torino
È morto a 94 anni il noto giornalista Emilio Fede. Era ricoverato da tempo per una brutta malattia nella residenza San Felice di Segrate, alle porte di Milano e le sue condizioni di salute erano peggiorate sensibilmente negli ultimi giorni. «Papà ci ha lasciato» ha comunicato, visibilmente commossa, Sveva Fede, la figlia di Emilio. Secondo quanto si apprende i funerali di Fede si terranno giovedì presso la parrocchia Dio Padre di Segrate a Milano 2. Giornalista, scrittore, conduttore televisivo Emilio Fede è stato un'icona delTG4 dal 1992 al 2012. In precedenza, prima di approdare a Mediaset, alle dipendenze della Rai (dove era giunto nel 1954), lo era stato del Tg1 (1976-1981). Ma è in tv che ha costruito buona parte della sua carriera; aveva anche diretto e condotto la trasmissione ‘Studio aperto’. La sua brillante carriera era stata purtroppo anche macchiata dal caso Ruby, per il quale era stato condannato per favoreggiamento della prostituzione a 7 anni (poi ridotti per motivi di salute) e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La profonda amicizia con Silvio Berlusconi lo portò a dirigere il primo telegiornale di una rete televisiva privata italiana nazionale. Lasciò il gruppo Mediaset nel 2012 ma non cessò mai di lavorare. Continuò l'attività giornalistica a Vero Capri e per circa due anni diresse il quotidiano “La Discussione”. Emilio Fede fu per diverso tempo attivo anche in politica: si candidò alle elezioni politiche del 1979 e a quelle europee del 1984 per il Partito socialdemocratico italiano (Psdi), senza però essere eletto. Nel 1965 sposò la collega giornalista Diana De Feo, scomparsa nel 2021. Dalla loro unione sono nate le figlie Sveva e Simona.
Nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1931, Emilio Fede ha iniziato la sua carriera giornalistica come redattore della cronaca giudiziaria, per poi diventare inviato speciale. Dopo alcuni anni alla Gazzetta del Popolo di Torino, entrò in Rai nel 1954 dove seguì cronaca e attualità. È stato un personaggio allo stesso tempo amato e criticato, ma sempre riconoscibile per il suo stile sopra le righe. Carattere forte e deciso, ha segnato la memoria collettiva degli italiani. Tra i suoi desideri ci fu a lungo quello di essere sepolto con il Cavaliere nel mausoleo di Arcore, ma quel privilegio non gli è mai stato concesso.