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Cinema Teatro Chiasso, è di scena la bellezza

In nome della ‘pulchritudo’, presentata la stagione 2025-26, nel tardo pomeriggio chiassese dell’addio di Armando Calvia: ‘È stato un onore lavorare qui’

Un estratto dal cartellone
12 settembre 2025
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La platea piena nel giorno della presentazione dev’essere una bella soddisfazione per un direttore artistico. Armando Calvia, quello partente, l’ha provata per l’ultima volta; Jurij Meile, quello entrante, per la prima. Il 2025-26 del Cinema Teatro Chiasso è anche un passaggio di consegne, aperto dal doveroso omaggio a Calvia. Da parte del sindaco Bruno Arrigoni per avere, il Calvia, “portato il teatro dal livello buono a quello ottimale”, da parte di Nicoletta Ossanna Cavadini, responsabile del Centro Culturale Chiasso e da parte dello stesso Meile, al suo primo discorso ufficiale su quello che è già il ‘suo’ palcoscenico: “Sono nato in Puglia e cresciuto a San Gallo, per qualcuno sarei la perfetta unione tra Kurt Felix e Lino Banfi. Io spero di rappresentare quella tra Michele Placido e Bruno Ganz”, momento ironico degno della stagione teatrale, ben corrisposto quanto ad applausi in sala. Più compostamente parlando, Meile eredita “un teatro in gran forma, posizionato e con un pubblico fedele”, un teatro che è “spazio reale e non virtuale, dove ci si confronta, si cresce insieme, in un mondo che è invece sempre più virtuale e frenetico”. Chiude alla Steve Jobs – “Siate attenti, critici, svegli, partecipi” – e rilancia il tema dell’anno: “Che questo teatro sia sempre di più un luogo di bellezza”.

‘Pulchritudo’ è il concetto intorno al quale si svilupperà l’intera stagione del Centro Culturale, termine latino che indica la bellezza fisica “ma anche una bellezza morale, che oggi potremmo definire anche sociale”, dice Ossanna Cavadini. Le fa eco Calvia, coinvolgendo Dostoevskij: “Dicono che la bellezza salverà il mondo, ma per avere un mondo migliore è il caso che salviamo prima la bellezza, vittima del comportamento massificato generale”. Detto questo...

Dai Legnanesi ai Doors

Sul libretto di sala, dopo i Legnanesi di ‘Ricordati il bonsai’ (11 e 12.10), il pubblico troverà la grande cantante e attrice tedesca Ute Lemper, prevista in ottobre ma spostata al 18 aprile per motivi di salute. Il suo viaggio nel tempo (Time Traveler) passerà anche da Weimar, Berlino, Parigi, Londra, New York e Buenos Aires. Massimo Ghini diventa l’Alberto Sordi de ‘Il vedovo’ (6.11), ovvero il megalomane industriale romano Alberto Nardi che cerca di far fuori la ricca moglie (ricca ma non stupida). ‘La sera della prima’ (21.11) è Monica Guerritore che porta in scena la storia personale, personaggi inclusi. La musica risponde al nome di Alexander Romanovsky (28.11), nel recital pianistico ma anche in un ‘A tu per tu…’ (25.11) in cui si racconta al pubblico. La musica è anche la band milanese The Watch (‘certificata’ da Steve Hackett) che suona i Genesis nel 50esimo di ‘The Lamb Lies Down on Broadway’. Altra musica ancora è Davide Van De Sfroos in ‘Jim Morrison’, ritratto del leader dei Doors cui partecipano Enzo Guaitamacchi, Andrea Mirò e Brunella Boschetti.

Dai plagi a Plauto

A modo suo, fa musica anche Nino Frassica con la Los Plaggers Band (13.12), band il cui nome è un mash up tra Platters e plagi, perché il mash up è il filo conduttore di uno spettacolo nel quale il comico siciliano è (lo dice lui) la ‘guast star’ del gruppo. Il teatro torna con Anna Valle e Gianmarco Saurino in ‘Scandalo’ (10.1), commedia brillante sul pregiudizio. Il grande Renaud Capuçon (13.1), insieme al pianista Guillaume Bellom, porta a Chiasso le Sonate op. 78, 100 e 108 di Brahms. L’Otello di Shakespeare (22.1) avrà la drammaturgia di Dacia Maraini e la recitazione di Giorgio Pasotti e Giacomo Giorgio. La danza è affidata alla statunitense Paul Taylor Company (5.2), i cui protagonisti si muoveranno sulle musiche di Bach, Piazzolla e Peterburshsky.

Il brusio di derivazione estiva che accompagna in sala il nome di Raoul Bova, entro il 14 febbraio forse sarà finalmente scemato. L’attore romano porta in scena ‘Il nuotatore di Auschwitz’, storia di un nuotatore francese di origine ebraica il cui allenamento assiduo nelle acque gelide di un bacino idrico gli valse la salvezza. In nome dei classici, Emilio Solfrizzi è ‘Anfitrione’ (28.2).

Dagli 883 alla (in)gratitudine

Per la quasi festa della donna (7.3), il Cinema Teatro Chiasso accoglie i Time Out, tribute band degli 883 o di Max Pezzali che dir si voglia, nella ‘883 Experience’. Garantisce Pezzali, che del frontman dei Time Out, Fabrizio Urbani, un giorno disse: “Lui a volte è più me di me”. Gli 883 precedono di poco il XXVI Festival di cultura e musica jazz di Chiasso (dal 12 al 14.3), che avrà presentazione a sé. Poi il teatro tornerà in modalità teatro con lo spettacolo di culto ‘Rumori fuori scena’ della Kitchen Company (21.3).

Torna Tullio Solenghi a chiudere la trilogia dedicata a Govi, e stavolta è ‘Colpi di timone’ (27.3). Torna anche la musica con l’Akademie für Alte Musik Berlin nella Chiesa di San Vitale a suonare le Quattro Suites per orchestra di Bach (15.4). Tolti i panni di Palmiro Cangini, “assessore alle attività varie ed eventuali”, in ‘Figli di Troia’ (16.4) Paolo Cevoli racconta il viaggio di Enea e di altri imprescindibili (Cristoforo Colombo a Cappucetto Rosso, per esempio). ‘Le nostre donne’ (24.4) è la pièce di Eric Assous di cui si fanno carico Luca Bizzarri, Enzo Paci e Antonio Zavatteri, con le donne protagoniste assolute di una commedia che non ha donne sul palco. Gioele Dix si presenta con ‘La sonata a Kreutzer’ (9.5), tra Beethoven e Tolstoj con i Solisti di Pavia e Laura Marzadori, primo violino dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Per finire, Antonio Ornano è ‘(In)grato’ (16.5), spettacolo comico-esistenziale del mattatore ligure.

La stagione a Chiasso proseguirà con Festate (dal 12 al 13.6), intrecciandosi con la rassegna cinematografica curata dal cineclub del Mendrisiotto. Lungo la strada stanno i ‘Senza confini’, gli appuntamenti per grandi e piccini a teatro, per la cui programmazione si rimanda a www.centroculturalechiasso.ch. Da segnalare, la Musica Cittadina Chiasso nel Concerto di Gala del 16 novembre e la Chiasso Swing Orchestra in quello di inizio anno (6.1).

Titoli di coda

A cartellone svelato, i titoli di coda sono tutti per Armando Calvi. “Grazie al pubblico per la fiducia. In questi anni ho conosciuto tanta gente, uno dei momenti più belli è sempre stato quello dell’incontrarsi prima o dopo lo spettacolo”. Aggiunge “tutte belle persone” e la voce s’ingrippa per l’emozione. “È stato un onore lavorare qui. Ho lavorato in diversi teatri, ma questa esperienza è stata unica. Con l’aiuto del Municipio e di tutte le forze in campo abbiamo potuto creare progetti di altissimo livello, convinti che cercando di lavorare con artisti importanti avremmo dato un’impronta, una visibilità grande a un piccolo teatro che sta in mezzo a due corazzate come Lugano e Como. Posso dire che ci siamo riusciti” (sipario).


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