Speciale Economia

Tassi ipotecari fissi in leggero aumento

Sembra una contraddizione: la Banca nazionale svizzera (BNS) ha recentemente tagliato il tasso direttore portandolo allo 0 percento, ma i tassi ipotecari fissi sono il leggero aumento. La ragione è la revisione delle aspettative sui mercati.

Lo scorso 19 giugno la BNS si è trovata di fronte a una scelta difficile. A maggio il tasso d’inflazione si trovava per la prima volta dal 2021 leggermente in territorio negativo (-0,1 percento) spinto della forza del franco e dal calo del prezzo del petrolio. In questo contesto, sui mercati si è instaurata la convinzione che la BNS potesse calcare la mano e reintrodurre i tassi negativi. Pertanto, la curva dei tassi swap si è spinta verso il basso, con tassi fino a quattro anni in campo negativo. I tassi swap indicano il costo di rifinanziamento di una banca a una determinata scadenza e servono dunque come base di calcolo per il tasso ipotecario fisso offerto alla clientela.

La BNS però ha tagliato di 0,25 punti percentuali e quindi non ha reintrodotto i tassi negativi. Anzi, il suo presidente Martin Schlegel ha riconosciuto chiaramente i loro effetti collaterali e ha detto che l’asticella da raggiungere per la loro reintroduzione è elevata. Ciò ha fatto breccia tra gli addetti ai lavori, che hanno rivisto le loro aspettative, scontando una probabilità più bassa di un ritorno sotto lo zero e quindi spingendo i tassi verso l’alto. Il risultato? I tassi ipotecari fissi sono saliti e ci attendiamo che restino su questo livello per i prossimi mesi se la situazione congiunturale non dovesse inaspettatamente peggiorare. Per contro, il tasso dell’ipoteca SARON, legato direttamente alla politica monetaria della BNS, è sceso, rendendola più conveniente rispetto ai tassi fissi.