Speciale Economia

Un settembre in controtendenza a Wall Street

Uno sguardo al passato mostra come il mese di settembre sia in media negativo per il mercato azionario americano. Quest’anno però in controtendenza l’indice borsistico S&P 500 si appresta a chiudere il mese con il segno più.

Anche i mercati azionari sottostanno a una certa stagionalità dei rendimenti. Il mercato non si evolve a caso, anzi. Gli influssi di capitali sono guidati da un ciclo prevedibile, determinato tra gli altri dai rapporti trimestrali delle aziende, dalle decisioni di politica monetaria della banca centrale, dai dati macroeconomici, dalle scadenze fiscali, come pure da determinanti di natura psicologica, con momenti di bassa liquidità legati ai mercati dovuti ai consueti periodi feriali, si pensi al periodo natalizio o nei mesi estivi.

Basandosi su un confronto pluridecennale un vecchio detto borsistico recita “Sell in May and go away, but remember to come back in September” indicando di vendere a maggio, restando lontani dai mercati durante l’estate per poi ritornarvici a settembre. Questo adagio si baserebbe sul fatto che durante il periodo estivo avvengono maggiori crolli delle quotazioni amplificate dal minor volume di transazioni. Molte ricerche empiriche hanno analizzato la veridicità di questo detto, in particolare riguardo a un possibile maggior rendimento di questa strategia rispetto al rimanere fedele alla strategia di lungo termine, senza trovare tuttavia un risultato univoco.

Il settembre corrente si discosta da questa tendenza. Nelle prime tre settimane del mese l’ampio indice S&P 500 è in forte crescita e si trova ai massimi storici, spinto da un’economia in espansione malgrado i dazi e ringalluzzito anche dal primo taglio dei tassi nell’anno in corso da parte della Federal Reserve. Al momento attuale il mercato americano è molto ottimista sia per quanto riguarda i prossimi tagli della Fed che per i futuri guadagni delle aziende. Il livello di guardia però è stato raggiunto: le azioni risultano molto care e se i profitti futuri non dovessero rispettare le aspettative ottimistiche il rischio di correzione è elevato.