Estero

Tensioni tra India e Pakistan per il Kashmir minacciano la pace nella regione

Settant'anni di conflitti e il rischio nucleare alimentano l'instabilità tra le due potenze asiatiche

7 maggio 2025
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È un'inimicizia lunga più di settant'anni quella tra India e Pakistan, che ruota attorno al Kashmir, e che più volte è sfociata in guerra. Una tensione all'ombra del rischio nucleare tra due potenze dotate dell'arma nucleare.

La prima nel 1947, per il dominio dell'allora stato principesco del Jammu e Kashmir, a pochi mesi dal momento storico in cui le due nazioni appena nate avevano ottenuto l'indipendenza. Nell'ottobre di quell'anno milizie tribali appoggiate dal Pakistan invasero il Jammu e Kashmir, che allora apparteneva al Maharaja Hari Singh, che chiese aiuto all'India, e lo ottenne, in cambio del passaggio dello stato all'Unione Indiana. Delhi inviò le sue truppe, dando vita ad un esteso conflitto. La mediazione delle Nazioni Unite portò al cessate il fuoco, ma nessuno dei due paesi accettò di demilitarizzare l'area fino a quando non si fosse tenuto un referendum che avrebbe dovuto consentire ai kashmiri di scegliere tra India e Pakistan. Ci vollero due anni per la tregua, con il Kashmir diviso in due parti. La ferita della divisione, e del referendum mai tenuto, è la ragione profonda che ha alimentato da allora la tensione tra i due Paesi.

Il secondo conflitto, nel 1965, fu una guerra lampo, scatenato dopo che migliaia di militari pachistani si infiltrano nel territorio del Kashmir indiano per innescare una rivolta: la controffensiva militare indiana si allargò ad un combattimento su ampia scala, lungo il confine internazionale. Cinque anni dopo, Delhi scese in campo a fianco del Bangladesh, l'allora Pakistan orientale, nella sua guerra di indipendenza. Il Pakistan umiliato dovette accettare la nascita del Bangladesh.

La terza guerra arrivò dopo oltre 30 anni di pace, nel 1999, a Kargil. Anni durante i quali entrambi i paesi hanno accresciuto notevolmente la capacità militare e sono divenuti potenze nucleari. Con una sostanziale discrepanza: a differenza di Delhi, la dottrina nucleare di Islamabad non esclude la possibilità di usare armi nucleari tattiche anche in risposta ad un attacco convenzionale.

Dal 1999, l'inimicizia costante tra i due Paesi ha rischiato di deflagrare nuovamente almeno due volte: nel 2016 per un attacco terroristico alla base militare di Uri, nel 2019 per l'attacco mortale contro un convoglio a Pulwana. A pesare il continuo proliferare di azioni di guerriglia contro lo status quo del Kashir, alimentato da militanti indipendentisti ma anche da gruppo affiliati all'Isis.

In entrambe le occasioni Delhi ha risposto con attacchi mirati in territorio pachistano, definiti "chirurgici". Come accaduto anche oggi, con l'azione che l'esercito indiano ha definito "concentrata, misurata e priva di intenzioni di escalation". Ancora una volta, Delhi vuole attribuire al Pakistan la responsabilità dell'avvio di una eventuale quarta guerra dopo il drammatico attacco terroristico ai turisti a Pahalgam.