Estero

Diplomazia internazionale in fermento in Libano dopo il piano di disarmo di Hezbollah

Inviati speciali di USA, Francia e Arabia Saudita in missione a Beirut per discutere il futuro del Libano

8 settembre 2025
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Dopo l'approvazione venerdì scorso del controverso piano governativo per il disarmo di Hezbollah, il partito anti-israeliano sconfitto nell'ultima guerra con Israele, il Libano torna a essere al centro della diplomazia occidentale e dei paesi arabi del Golfo con una serie di missioni diplomatiche di Stati Uniti, Francia e Arabia Saudita.

Come riferiscono stamani media di Beirut, dopodomani è previsto a Beirut l'arrivo dell'inviato speciale saudita Yazid ben Farhan, mentre tra una settimana sarà il turno dell'inviato speciale francese Jean Yves Le Drian.

Intanto, nelle ultime ore è arrivata in Libano l'inviata speciale Usa, Morgan Ortagus. È accompagnata dal generale Bradford Copper, a capo del Comando centrale (CentCom) statunitense.

Venerdì il governo libanese ha approvato il piano dell'esercito per il disarmo di Hezbollah senza però fornire dettagli. Fonti di stampa riferiscono che non sono state indicate scadenze temporali e che il piano sarà realizzato in cinque fasi distinte.

Gli Stati Uniti e Israele chiedono che Hezbollah venga disarmato entro la fine dell'anno. In questo contesto, Ortagus e il generale Copper sono stati ricevuti dal presidente libanese Joseph Aoun, e si sono poi diretti a Naqura. Qui c'è la sede del quartier generale della missione Onu (Unifil) che ospita la sede del 'Meccanismo per l'applicazione della cessazione di ostilità', il dispositivo messo a punto da Stati Uniti e Francia per "monitorare il rispetto del cessate il fuoco" del 24 novembre scorso tra Hezbollah e Israele.

Il 'Meccanismo', così come viene chiamato dagli addetti ai lavori, è guidato da un generale americano, Jasper Jeffers, che sarà sostituito tra due settimane dal parigrado Micheal Leeney.