laR+ I dibattiti

Prima della sperimentazione andava completata la Zona Incontro

Il progetto completo, opportunamente calibrato, consentirebbe alla Città Vecchia di Locarno di liberarsi dal traffico parassitario

(Ti-Press)

Purtroppo il messaggio municipale concernente la richiesta di un credito di 140mila franchi per la sperimentazione della nuova gestione del traffico veicolare nel quartiere di Città Vecchia ha diviso non solo i commercianti ma anche gli abitanti, le cui esigenze devono rimanere prioritarie.

D’inciso va combattuta radicalmente l’ipotesi più perniciosa, ossia quella della chiusura della via delle Monache, stanti le evidenti ricadute nei Comuni vicini di Muralto e, in particolare, di Orselina (anche e soprattutto per non azzoppare dall’inizio le disponibilità aggregative ventilate dal Comune collinare).

Prima di procedere alla sperimentazione delle varie chiusure viarie proposte, il Municipio avrebbe potuto licenziare un messaggio che prevedesse la ripresa e il completamento della Zona Incontro, così felicemente avviata anni fa sotto la competente e illuminata guida dell’allora capodicastero Diego Erba e successivamente naufragata in Consiglio comunale, con la conseguenza che purtroppo essa è rimasta monca, limitandosi in pratica alla sola Piazza Orelli, ove sono stati piantati con successo i bei ciliegi che ora l’adornano.

È dal lontano 2008 che propugno il progetto completo (comprensivo di un piano di recupero dei giardini privati scomparsi). D’altronde lo avevo entusiasticamente supportato in Consiglio comunale. La Zona Incontro (con posa di alberi e panchine) dovrebbe estendersi a tutte le piazze (Piazza Sant’Antonio soprattutto) e piazzette di Città Vecchia, non escludendo per il momento i posteggi (come Piazza Orelli insegna) in via Borghese in particolare, ove gli alberi alternati a panchine e parcheggi, con ulteriori misure di moderazione (restringimento ottico della carreggiata eccetera) potrebbero dissuadere automaticamente, scoraggiandolo, il pernicioso traffico parassitario che in ogni caso va dirottato, rispettivamente ridotto. La diminuzione dei passaggi veicolari consentirebbe un sostanziale miglioramento e incremento dell’arredo urbano.

In considerazione del recente ricorso del granconsigliere Buzzi al Tram, il destino dell’autosilo e del Parco Balli e del concetto di mobilità lenta è ancora tutto da scrivere. Intanto, il nocciolo dell’effetto sospensivo al gravame è costituito dalla ponderazione di due interessi contrapposti, quello dei posteggi e quello, a mente nostra ben più importante, di poter fruire di un parco con vegetazione di alto fusto, un polmone verde che assieme a quello di San Francesco (guarda caso all’altra estremità del nucleo storico) vada a mitigare estati sempre più torride.

In conclusione, al di là delle esigenze speculari (in effetti tra i commercianti figura chi combatte, ma anche chi appoggia la sperimentazione viaria) ne va della qualità di vita e dell’approccio intergenerazionale tra giovani e anziani; auspici che una Zona Incontro completa permetterebbe di rafforzare. Personalmente mi schiero dunque con evidente fermezza con i contrari alla proposta municipale.