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Stabile Credit Suisse per la giustizia: un’occasione propizia

Dopo che la popolazione si è espressa in maniera sfavorevole per l’acquisto dello stabile Efg, recentemente viene ipotizzata la possibilità per il Cantone di acquistare l’iconico stabile del Credit Suisse in centro a Chiasso per insediarvi il Palazzo di giustizia, o parte di esso.

La necessità di trovare una soluzione per i problemi logistici dovuti al bisogno di ristrutturare l’attuale Palazzo di giustizia è ormai attestata. Questo stabile versa in effetti in bieche condizioni che non riflettono l’importanza istituzionale delle autorità giudiziarie che lo abitano. Non solo, ma le sempre crescenti esigenze in fatto di personale e l’aumento del numero di casi negli anni hanno portato la struttura a non avere più dimensioni adeguate al suo scopo, sollecitando l’esigenza di nuovi spazi.

Chiusa una porta si apre un portone. In effetti, i dubbi riguardanti lo stabile Efg erano principalmente legati al suo costo di 80 milioni di franchi e 55 milioni per il suo restauro. In un momento in cui la condizione delle finanze pubbliche preoccupa l’opinione pubblica, lo stabile del Credit Suisse sembra rendersi disponibile a un prezzo notevolmente inferiore, ovvero circa 20 milioni di franchi. Peraltro per questo stabile nel 2021 sono già stati spesi 10 milioni di franchi per la sua ristrutturazione, rispetto allo stabile Efg, dunque, anche i costi per adattare lo stabile al nuovo scopo sarebbero sicuramente marginalmente ridotti. Finanziariamente per lo Stato si tratterebbe quindi di un investimento oculato e di una scelta pragmatica e lungimirante.

Simbolicamente, portare una parte della magistratura attualmente a Lugano nel Mendrisiotto sarebbe un’importante dimostrazione di unità cantonale. Chiasso, essendo il primo paese ad affacciarsi all’Italia e quindi all’Europa, rappresenta un biglietto da visita verso l’estero non solo del Canton Ticino ma anche dell’intera Svizzera. Si tratterebbe inoltre di un’opportunità per perfezionare l’attuazione della separazione dei poteri nel Cantone, mettendo distanza fisica per esempio fra il Ministero pubblico e il Tribunale penale cantonale che in questo momento stanno sotto lo stesso tetto benché il secondo debba giudicare in maniera imparziale l’operato del primo.

Viste le circostanze appare dunque più che ragionevole vagliare seriamente questa ipotesi, superando il blocco psicologico che frena a dare lustro anche alle regioni periferiche e sfruttando le occasioni che possono nascere anche da eventi che hanno messo alla prova la stabilità del paese come con quanto accaduto con Credit Suisse, ricavandone qualcosa di positivo.