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Intesa economica europea per mettere freno agli Stati Uniti

Donald Trump ha dichiarato una guerra economica ai vicini degli Stati Uniti e ad alcuni alleati stretti. Da anni l’oligarchia tecnologica inquadra l’industria attraverso le lenti della geopolitica e cerca d’ingraziarsi l’estrema destra. Ora quei miliardari usano l’amministrazione non solo allo scopo di rimodellare a loro piacimento il governo statunitense, ma anche per difendere il potere dell’industria tecnologica contro la concorrenza cinese e la regolamentazione in altri paesi occidentali. La situazione dimostra che avere permesso alle aziende statunitense di dominare l’economia di Internet in gran parte del mondo è stato un errore. Ma oggi più che mai è chiaro che così non si può andare avanti, e i tradizionali alleati degli Stati Uniti devono unirsi non solo per affrontare la loro industria tecnologica, ma anche per proteggersi da una superpotenza in declino che vuole fare come le pare a spese degli amici di ieri. Gli Stati Uniti usano da tempo il loro potere per promuovere gli interessi della Silicon Valley. Bill Clinton privatizzò Internet e facilitò la crescita finanziaria del settore tecnologico. Barack Obama usò la diplomazia per espandere il mercato per queste aziende. Mentre Joe Biden ha fermato i tentativi di tassarla nel mondo. L’attuale presidente ha una visione più limitata delle dinamiche internazionali. Oggi gli Stati Uniti progettano di promuovere i loro interessi in modo più aggressivo. Trump ha mandato in confusione i leader europei con la sua determinazione a impossessarsi della Groenlandia, e sta suscitando gli stessi effetti con il suo tentativo di controllare il canale di Panama. Questo impulso imperiale va contrastato, esattamente come quello della Russia o di Israele, anche quando si tratta di imperialismo economico, in particolare oggi che il suo funzionamento è legato alla tecnologia digitale. Mentre Washington dichiara guerra agli amici di ieri, è arrivato il momento di mettere un freno al suo potere globale. Ma visto che Trump sta già attaccando gli alleati tanto vale andare avanti su questa strada. L’era del dominio statunitense è al tramonto, ma Washington non accetterà il suo declino senza cercare di trascinare gli altri nella sua caduta. Questo non vuol dire che gli altri debbano stare a guardare. Nel frattempo, i miliardari del settore tecnologico tentano d’intervenire nella vita politica interna di altri Paesi per contrastare i governi sgraditi e favorire l’ascesa dei partiti di estrema destra funzionali ai loro interessi. L’Europa ha urgente bisogno di diventare un’unità politica che, nel rispetto delle tante ricchezze nazionali, la metta finalmente nella condizione di fare scelte e di avere gli strumenti di governo necessari per poter esistere nel mare tempestoso del mondo contemporaneo. Mai come in questo momento l’Europa ha bisogno che l’ottimismo della volontà sia più forte del pessimismo della ragione. È il momento di agire.