Iniziamo con le buone notizie. In Svizzera, nel 2024, il 35% dei criteri inseriti negli appalti pubblici nel settore edile includeva un riferimento alla sostenibilità. È quanto emerge dal terzo monitoraggio degli appalti pubblici realizzato da Costruzionesvizzera. Lo scopo è determinare se si sta verificando il necessario spostamento dell’attenzione dal prezzo alla qualità e alla sostenibilità. I risultati emersi – raccolti con l’ausilio di 10 indicatori – mostrano tendenzialmente sviluppi positivi, ma evidenziano anche ampi margini di manovra per quanto attiene a una buona gestione delle commesse pubbliche.
I criteri della sostenibilità si trovano con una certa frequenza negli appalti del settore delle costruzioni (31,6%), in quello dell’ingegneria (31,0%) e nell’ambito dei bandi pubblici di architettura (22,7%). Generalmente, nei concorsi della Confederazione si fa più spesso riferimento a criteri legati alla sostenibilità rispetto ai concorsi dei Cantoni. Il Ticino, nota sicuramente rallegrante, si contraddistingue per un valore in linea con l’andamento nazionale. Molto positiva, sia a livello federale che cantonale, è la tendenza che finalmente sembra spostarsi via dal solo prezzo: i criteri di sostenibilità sono stati utilizzati oltre il doppio delle volte rispetto al 2023, mentre il criterio «plausibilità dell’offerta» è addirittura triplicato. Si tratta di capire, anche sullo sfondo di budget sempre più ristretti da parte degli enti pubblici, se sia… sostenibile anche la crescita quasi esponenziale registrata. L’anno scorso, nel suo monitoraggio, l’osservatorio di Costruzionesvizzera – l’organizzazione mantello dell’industria svizzera delle costruzioni che raggruppa 76 associazioni dei settori della pianificazione, dell’edilizia, della finitura e dell’involucro edilizio nonché della produzione e del commercio – ha però registrato anche sviluppi poco rallegranti. Ad esempio, la «procedura di appalto con dialogo» si è verificata in un quinto dei casi in meno rispetto al 2023. Il calo di varianti aggiuntive presentate in occasione dei concorsi e il minor interesse nei confronti della procedura con dialogo indicano in modo piuttosto inequivocabile che i committenti sono meno interessati a integrare precocemente gli offerenti nello sviluppo delle soluzioni proposte.
Non è un segnale positivo. Costruzionesvizzera è preoccupata per la tendenza al minor scambio nell’ambito degli appalti pubblici. La complessità dei progetti è sempre più acuta e affrontarli “dall’alto al basso” non aiuta a risolvere tempestivamente sfide e difficoltà. Investitori, clienti e fornitori possono anticipare molti problemi – e ridurre anche i costi – facendo squadra e coinvolgendo così sin dall’inizio tutti gli attori chiave. Questo permette di condividere i rischi, mentre gli obiettivi, la responsabilità e la trasparenza sono posti ancora più in primo piano. Non da ultimo si crea un clima di fiducia attorno al progetto e si instaura un ambiente di lavoro attrattivo. La sostenibilità passa anche dal dialogo.