Bisogna riflettere prima di acquistare online, favorendo rivenditori che spesso e volentieri si trovano a migliaia di chilometri di distanza
Ho letto con estremo interesse ed emozione lo stimolante articolo di Tamara Reggiani sulle colonne de ‘laRegione’ di martedì 29 aprile. Le riflessioni della signora Reggiani sottolineano benissimo innanzitutto un aspetto identitario relativo alla nostra Città Vecchia, definita come “casa” e descritta come parte integrante del cuore e dell’identità individuale.
Il Municipio della città di Locarno è perfettamente cosciente del valore e dell’importanza del nostro nucleo storico, da una parte fulcro e bastione identitario di diverse generazioni di locarnesi, e dall’altra zona commerciale di rilevanza fondamentale per il tessuto economico del nostro comune.
Quale municipale capodicastero Finanze ed Economia, posso assicurare che le esigenze dei commercianti della Città Vecchia vengono costantemente ed attentamente ascoltate, come pure integrate in una riflessione generale che consideri le necessità e le richieste di tutti gli attori che vivono, animano e lavorano nel nostro nucleo storico, rendendolo peculiare ed insostituibile.
Un esempio eloquente è quello della sperimentazione per la riduzione del traffico parassitario su via Borghese e via Cittadella; il Municipio, mediante la creazione di un apposito gruppo di lavoro, sta raccogliendo il maggior numero possibile di osservazioni, proposte e criticità da parte di tutti i gruppi di interesse coinvolti, compresi quindi i commercianti, per poter, in caso di approvazione da parte del Consiglio comunale, partire con una sperimentazione che sia la più condivisa possibile.
Il Municipio è perfettamente consapevole del fatto che la Città Vecchia necessiti di alcuni interventi e di misure di marketing territoriale da parte dell’autorità pubblica, al fine di garantire le giuste condizioni quadro per un ulteriore sviluppo economico e commerciale.
Anche su indicazione dell’apposita Commissione municipale economia, tra le misure che sono state implementate o che sono in fase di implementazione, posso citare, a titolo di esempio, la realizzazione di una cartellonistica apposita che indichi, per chi passeggia sotto i portici, le varie attività presenti nel nucleo storico, lo sviluppo di un sito che localizzi i commerci con il relativo link ai singoli negozi, come pure la revisione delle tasse per l’utilizzo del suolo pubblico (messaggio municipale attualmente sui banchi del Consiglio comunale, che prevede una riduzione di tale tassa a favore dei commercianti).
Tamara Reggiani sottolinea giustamente i rischi attuali e futuri per i nostri commercianti, citando in particolare l’aumento degli acquisti online. Il mio appello è innanzitutto quello di acquistare il più possibile nei nostri commerci locali, ma anche quello di riflettere, prima di effettuare un qualsiasi acquisto online da rivenditori che spesso e volentieri si trovano a migliaia di chilometri di distanza, sulle conseguenze che tale gesto può avere sulle nostre botteghe e sui nostri negozi.
Quale padre di famiglia, un altro aspetto che mi sta molto a cuore è quello del ruolo formativo per i nostri giovani che rivestono i nostri commerci; mediante l’acquisto online si contribuisce a creare eventuali posti di apprendistato, o forme simili, negli Stati Uniti, in Cina o in altre parti del mondo ma non nella nostra regione.
Come giustamente citato da Reggiani, i nostri commerci sono luoghi di incontro, di memoria e di umanità e acquistare in un negozio della nostra città “non è solo un atto economico, ma anche un gesto di appartenenza”. Mediante il nostro agire quotidiano, possiamo fare la differenza e garantire un futuro maggiormente roseo alle nostre attività commerciali, malgrado le sfide epocali con le quali sono inevitabilmente confrontate.