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Tipologia guerrafondaia

Non è bastato l’orrore del secolo scorso, i due conflitti mondiali, l’Olocausto, l’atomica, milioni di morti. Personaggi nefasti e mortiferi come Hitler, Mussolini e Stalin trovano continuità in Netanyahu, Putin, Trump, con i loro accoliti e simpatizzanti. La lista è lunga. A tutte le latitudini troviamo personalità paranoiche a capo di governi. Attualmente tuttavia le sorti di buona parte del globo sono in mano a un manipolo di psicopatici perversi e fuorilegge, crudeli criminali che stanno dettando le agende politiche del mondo intero, cambiando continuamente il loro gioco, come il più furbo dei bari.

Sembra inverosimile, ma si ripete. Questi personaggi mettono in atto strategie simili. La narrazione manipolata è un elemento che li accomuna. Sono bravi a fare leva sulla paura, sull’insicurezza. È il modo in cui mantengono la loro presa sull’elettorato, potendo ripresentarsi alle elezioni e, malgrado l’indecenza e la spregiudicatezza, venire rieletti. In alcuni casi le elezioni sono solo di facciata. Generando paura e insicurezza, promettono protezione, prosperità e pace, si propongono come “uomini forti” sui quali veicolare il senso di appartenenza e l’identità culturale nazionale. Grandi padri che pretendono di proteggere i loro figli, mandandoli a crepare al fronte o riservando loro una vita difficile, ridotta e misera.

Sono scaltri con l’uso delle parole che fanno la differenza: non si fa la guerra, ma un’operazione speciale, non si uccidono civili inermi in cerca di cibo, ma elementi sospetti. Riescono a invertire le responsabilità e attribuire le colpe, costellando costantemente il nemico: se fanno saltare in aria gli ospedali uccidendo i civili, è perché nei sotterranei si nascondono i terroristi. Quando saltano i loro ospedali, invocano il crimine di guerra. L’esercito spara in modo “morale”, dice il ministro della Difesa israeliano Katz. Intanto Gaza non esiste più, è rasa al suolo, quel che resta è una popolazione residua terrorizzata, annientata, disperata e affamata. Gaza ha il maggior numero di bambini amputati al mondo, senza prospettiva di futuro.

Questi personaggi creano false narrazioni non fondate sui fatti: l’attacco atomico iraniano è imminente, anche se l’Aiea (Agenzia Internazionale Energia Atomica) ha smentito che l’Iran possegga l’atomica, ma Netanyahu invoca il diritto a difendersi dalla minaccia esistenziale e attacca l’Iran. Anche se l’atomica non c’è, come non c’erano le armi di distruzione di massa in Iraq ai tempi di G.W. Bush. Malgrado la direttrice dell’Intelligence nazionale degli Usa Tulsi Gabbard lo abbia escluso, Trump è convinto dell’atomica iraniana. Lui è quello degli “alternative facts” a scopo strumentale.

Questi personaggi creano instabilità e caos, indeboliscono la capacità di resistenza di interi popoli, soggiogano governi che balbettano invece di far sentire la loro voce, favoriscono colonialismi della peggior specie, appropriandosi e cannibalizzando le risorse di un Paese. Oggi il potere è in mano a queste poche persone da cui sembra dipendere il destino del mondo. Oggi non c’è posto per la pace, malgrado la diplomazia, perché il potere e l’influenza geopolitica si mantengono attraverso i conflitti che generano profitti e un terrificante numero di morti. La guerra è redditizia per le élite politiche, per gli azionisti dell’industria bellica, per le big techs con i loro sofisticati droni. Ma naturalmente ci raccontano che sono necessarie per riportare la pace e anche perché generano posti di lavoro. L’orrore spacciato per buono. Ci sarà posto per la pace solo quando si rinuncerà per sempre alle armi e questa tipologia nefasta di “leader” sparirà.