Chi ha potere decisionale giochi finalmente a carte scoperte e dica chiaramente che deve rimanere a Biasca
Pochi giorni fa le struggenti note di tango suonate dall’Ensemble Domingo Porteño hanno regalato al folto pubblico di Bibliomedia della Svizzera italiana una serata emozionante. Come ce ne sono state tante nella lunga carriera (più di quarant’anni!) di Orazio Dotta quale direttore del Bibliocentro. Fra qualche mese Dotta lascerà la carica e, purtroppo, ancora non si sa dove migrerà l’istituzione. La vecchia sede di via Lepori 9 a Biasca è destinata ad essere demolita e, forza maggiore, occorrerà traslocare. La nuova scuola elementare sta già sorgendo. Da anni si discute sulla futura collocazione del centro che funge da biblioteca regionale, ma anche da fucina culturale sempre capace di intercettare i gusti del pubblico e di aprire le porte alla cittadinanza del territorio e dimostrando di avere radici. Un centro apprezzato anche ben oltre la regione.
Proprio la sera dell’appassionato tango mi è stato detto che ancora niente è sicuro e che, in cerca di una possibile ubicazione alternativa, si brancola tuttora nel buio. Che i forse sono tanti e che il tutto – accidenti, mon dieu! – costa. Che dire? Avete sotto casa un gioiello, finanziato da una fondazione nazionale – che la tenacia del sindaco Alfredo Giovannini portò lì dove si trova –, tenetevelo stretto!
Per oltre vent’anni ho presieduto il Consiglio del Bibliocentro biaschese toccando con mano la preziosità del lavoro svolto in una zona dove l’offerta culturale non trabocca come in altre parti del cantone. Bibliomedia è quindi molto necessaria dove si trova! Per questo ho sempre sognato (e ancora sogno) una Filanda del Nord per le Tre Valli ubicata nel borgo crocevia. Sarebbero soldi ben spesi. Eppure si stenta a determinarsi e si cincischia. Vorrei – e perciò esprimo il mio attaccamento al centro e l’apprezzamento per il grande impegno sempre dimostrato da chi ora parte e lo ha cresciuto – che chi oggi ha potere decisionale giochi finalmente a carte scoperte e dica chiaramente che Bibliomedia deve rimanere a Biasca.