Che sia oggi o domani, nell'aggregazione del Basso Mendrisiotto bisogna credere e investire
Non so se arriverà oggi o se sarà un discorso che verrà rinviato a domani. Sono però fermamente convinto che nell’aggregazione del Basso Mendrisiotto bisogna credere, avere fiducia e investire per aprirsi a nuove visioni con spirito positivo per un futuro migliore. Non posso pensare che, indipendentemente dal colore della forza politica, dal Comune di appartenenza o dall’anagrafe, non si riesca a comprendere quanto per la nostra regione l’unione delle forze per lo sviluppo delle opportunità sia, oggi più che mai, l’unica e vera strada percorribile per realizzare un Comune di oltre 20'000 abitanti che possa contare a livello cantonale e federale.
A breve, spero, taglierò il traguardo dei 50 anni; da più di 27 anni lavoro con i giovani sia in ambito sportivo che professionale nella formazione; da qualche tempo sono zio e sono diventato papà da poco. Non mi è possibile credere che si ragioni su orizzonti temporali di qualche anno, quando l’orizzonte temporale per questa aggregazione e i suoi frutti sono quelli di 20 o 30 anni. Avere paura di costruire oggi per il futuro non è lungimiranza. E nemmeno spirito di conservazione. È solo procrastinare i problemi sperando che vengano miracolosamente risolti da qualcuno o da qualcosa.
Proprio la nostra piccola Svizzera è l’esempio di come la coesione del ‘Tutti per uno e uno per tutti’ sia la scintilla che possa poi far ardere un fuoco perpetuo. Siamo sempre stati pionieri in scelte coraggiose, a volte dolorose e costose, ma laddove c’è successo c’è anche sacrificio.
Lo spauracchio che è sulla bocca di tutti è il moltiplicatore d’imposta. In apparenza sembra il solo aspetto da considerare. Ma abbiamo certezze sul fatto che isolandoci il moltiplicatore non aumenti comunque? Chi oggi si muove sul territorio cambiando domicilio, dà sempre di più priorità ad altri fattori, come per esempio la qualità della vita, rispetto al moltiplicatore. Certo, nessuno è felice di pagare più tasse, ma bisognerebbe anche comprendere chi e in che misura ne sarebbe veramente toccato. Posso comprendere, e anche condividere, questo timore. Dovremmo però essere pronti, tutti insieme, indistintamente, a una visione molto più ampia del territorio e delle sue opportunità che troppo spesso ci dimentichiamo o siamo i primi a denigrare.
Non analizzare da questo punto di vista molto più ampio una possibile aggregazione sarebbe un esercizio stanco e miope. Chiediamo alle nuove generazioni di essere di mentalità aperta e di non chiudersi a riccio sperando di non essere investiti da ciò che ci circonda. Non funziona così.
Di recente mi è capitato di osservare la mia nipotina mentre colorava un libro con delle immagini che sembravano prendere vita e assumere un’altra dimensione. Prendiamo questa immagine in ambito aggregativo: i cinque Comuni che daranno vita al Basso Mendrisiotto, così come tutto il nostro territorio in generale, sono un bel libro con disegni magnifici. In futuro potremmo aggiungerne altri. Ma se non compriamo le matite colorate, che costano, certamente (lo sappiamo bene noi in Svizzera che abbiamo il leader mondiale in questo settore) avremo un bel libro di figure che man mano sbiadiranno e resteranno tristi. Il nostro compito è quello di pensare al futuro dei nostri giovani: anche se ora dobbiamo fare qualche sacrificio, compriamo le matite colorate e regaliamo vita e sorrisi alle generazioni future.