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Ses anticipi e conguagli: tutto giusto ma...

Come tutti ho ricevuto il conguaglio per il consumo di energia della mia casa di abitazione e il conteggio di fine 2024 che, per tutti o quasi, ha riservato uno spaventoso aumento. Nel senso che, sicuro di spendere meno (per aver lasciato il riscaldamento diretto e optato per una termopompa) mi sono trovato invece a pagare di più, e come non mai prima d’ora. Chi ruba? Nessuno, naturalmente, ci mancherebbe. Tutto sembra quadrare: per ogni aumento esiste sicuramente una spiegazione lineare, logica, corretta… una giustificazione insomma, che ho rincorso spulciando con pazienza le varie poste scritte sul retro della fattura 2024 e confrontandole con le stesse del 2023. Ciò mi ha permesso di vedere che nell’anno più caldo mai registrato ho consumato più energia, e come me anche un mio inquilino che non abita lo stesso stabile e che si riscalda a legna; e come noi, mi risulta, molti altri. E ancora: che l’aumento del costo globale del kWh in un anno è passato, per l’energia cara, da 26,69 a 32,65 centesimi (+22,26%) e quella meno cara (si fa per dire) da 22,94 a 27,58 (+20,23%). Altro che Casse Malati. E ancora, che l’aumento percentuale del solo costo al kWh fatturato e della sola fornitura è stato del 20,4. Addirittura del 30,5 per le sole tasse, sempre in un anno, e senza calcolare la tassa per l’utilizzazione della rete che ammonta a 150 franchi. Certo che l’anno non comincia proprio bene, anche se devo ammettere che tali riscontri mi hanno spinto ancor più – e spero spingeranno altri – a risparmiare corrente. Se le stangate dovessero poi continuare di questo passo, negli anni a venire mi sa che molti si vedranno costretti a non più accendere la luce e, pure negli inverni più caldi del secolo, a battere… i denti.