I sostenitori di Israele non perdono un’occasione per accusare di disinformazione chi critica la politica del governo israeliano. Ma chi fa disinformazione? Nella sua lettera a laRegione, Jack-Roy Diwan, membro dell’Associazione Svizzera-Israele, sostiene che il piano Dalet (o piano D) fu un piano difensivo e che parlare di pulizia etnica è un’affermazione falsa e cita anche lo storico israeliano Benny Morris.
Ma Benny Morris, in un’intervista al giornale israeliano Ha’aretz, disse che “nell’aprile e maggio 1948 unità della Haganah (la forza di difesa prima della fondazione dello Stato di Israele) ricevettero ordini operativi in cui si affermava esplicitamente che dovevano cacciare gli abitanti dalle loro case e distruggere i villaggi”. Disse anche che l’allora primo ministro israeliano Ben Gurion sosteneva i trasferimenti forzati e se non avesse fatto quel che fece (cioè l’espulsione di centinaia di migliaia di palestinesi) Israele non sarebbe mai nato. E aggiunse che “senza la cacciata di 700mila palestinesi, in questa terra non sarebbe mai sorto uno Stato ebraico”. Disse anche che “il nostro Paese sarebbe più tranquillo se Ben Gurion avesse fatto una espulsione di massa e avesse ripulito tutta la Terra d’Israele, fino al Giordano”!
L’ex ministro degli Esteri israeliano Shlomo Ben-Ami in “La Palestina, una storia incompiuta” scrive che il piano D prevedeva l’espansione oltre i confini dei piani di spartizione e l’assorbimento anche di aree decisamente arabe.
Oggi a Gaza e in Cisgiordania si sta cercando di mettere in pratica ciò che era presente fin dalla nascita di Israele e cioè l’appropriazione di tutto il territorio dal Mare Mediterraneo al fiume Giordano. Ben Gurion disse che “nessuno ci impedirà di insediarci nel resto del Paese, sia in accordo e mutua comprensione con i vicini arabi, sia in altro modo”, citato da Ben Ami.
Non bisogna dimenticare che il piano di spartizione dell’Onu del 1947 assegnò al futuro Stato d’Israele più di metà del Territorio della Palestina nonostante che gli ebrei costituissero solo circa un terzo della popolazione. Si fece pagare alla popolazione palestinese il senso di colpa da parte di nazioni consapevoli che avrebbero dovuto impedire, o perlomeno limitare, la tragedia dell’Olocausto. Si può criticare i palestinesi di non aver accettato di essere spossessati di gran parte del loro territorio? Quale popolo avrebbe accettato una simile situazione?