laR+ Lettere dei lettori

140’000 Chf per farsi del male

L’approccio del Municipio di Locarno alla sperimentazione della chiusura della Città Vecchia alle auto in transito, seppur camuffato da esercizio democratico e pragmatico, altro non è che l’ennesimo piccolo passo di una politica ideologica: prima ci si darà il cinque in pubblico, da soli, perché la sperimentazione sarà andata come previsto. Chi ha partecipato alla recente serata informativa ha già potuto intuirlo. Poi si chiuderà la Città Vecchia in via definitiva. Quindi la si pedonalizzerà completamente. Infine, tra qualche anno, ottenuta l’auspicata riqualifica urbana – leggasi desolato museo a cielo aperto –, si avrà l’acume di sorprendersi del numero di serrande chiuse, e magari se ne incolperanno i negozi online, la congiuntura perniciosa, le scie chimiche.

Al di là dell’ideologico odio al trasporto privato che permea l’iniziativa (le auto in Città Vecchia a 15 km/h no, la linea urbana di pachidermici e assordanti autobus che la attraversa, quella sì), vorrei notare che altri presupposti sono traballanti: via Borghese rimane il percorso più razionale ed ecologico per spostarsi dalla parte nordest alla parte nordovest della città. Questi passaggi irrorano il tessuto economico del quartiere, non sono solo auto in transito. Non per nulla i primi contrari a questa iniziativa sono molti commercianti, artigiani e residenti locali.

La viabilità studiata negli anni non ha trovato di meglio che concentrare tutto il traffico di superficie davanti alla stazione di Locarno Muralto e sul lungolago, dove già oggi sono innegabili i disagi. Si noti che nel messaggio del Municipio i tempi di percorrenza mediani attuali misurati Stazione Ffs-Rotonda Piazza Castello risultano però assimilabili ai tempi di percorrenza in orari di bassa affluenza. Il tutto verificabile dal privato cittadino, inserendo su Google Maps luogo di partenza, luogo di arrivo e orario. Addirittura è possibile una contestualizzazione stagionale scegliendo il giorno sul calendario. Così, senza spendere soldi dei contribuenti in studi preliminari, chiunque può farsi un’idea di cosa succederà quando gli ulteriori 4’000 veicoli giornalieri previsti dal Municipio verranno dirottati sul lungolago già congestionato.

Mi auguro che in Consiglio comunale prevarrà lo stesso pragmatico buonsenso che, dopo l’apertura della galleria Mappo-Morettina, ha permesso alla Città Vecchia di continuare a vivere e all’economia regionale di non bruciare ulteriori migliaia di evitabili ore in colonne create dall’incapacità progettuale di chi ha definito, ideologicamente, la viabilità dell’agglomerato in passato.