Anche l’associazione ticinese per l’autonomia dei comuni sostiene il progetto del nodo intermodale della stazione Ffs di Locarno-Muralto, invitando ad apporre un chiaro sì alla prossima votazione cantonale del 15 giugno. Molti forse ignorano che la stazione di testa delle Ferrovie Federali Svizzere a Locarno si trova in territorio di Muralto, il cui patriziato donò i terreni per la ferrovia. Proprio da Muralto alla fine dell’800 sono partite le importanti, per quel tempo coraggiose iniziative, che hanno permesso lo sviluppo della vocazione turistica del Cantone. Oggi si tratta di nuovo di pensare al futuro costruendo la nuova porta di accesso, quale aggiornamento di questo importante punto di connessione di tutti i mezzi di trasporto per le località e valli del Locarnese, sia per gli abitanti che per il turismo di qualità. È una dimostrazione che la collaborazione fra i comuni porta i suoi frutti come lo fu agli inizi del ’900 per lo sviluppo turistico locale, da annoverarsi fra i più importanti della Svizzera. Pur col sostegno di tutte le comunità regionali questo progetto è ostacolato dall’esito di un referendum, che beneficiando delle firme raccolte in località esterne a questa realtà, arrischia ora di posticipare di decenni una soluzione ragionevole per questo importante problema viario. Referendum e iniziative, diritti basilari del nostro sistema democratico, non dovrebbero frapporsi al preponderante interesse e bisogno locale e occorre pensare non in termini di maggioranze, nemmeno coinvolte o interessate all’oggetto, ma in termini federalistici ove si ragiona nell’interesse locale e di riflesso di tutti, fra Cantoni come fra Comuni, alla pari e nel rispetto reciproco. È una questione di cultura, cultura svizzera.