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Se vuoi la pace, prepara la guerra

14 giugno 2025
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In un mondo in cui imperversano leader megalomani e paranoici, come pure veri e propri mascalzoni e criminali di guerra che agiscono al di fuori delle leggi internazionali, è malauguratamente tornata in auge la frase dello scrittore latino Vegezio “si vis pacem para bellum” (“se vuoi la pace, prepara la guerra”). Abusata, è ormai sulla bocca di tutti coloro i quali detengono le redini del potere politico e, complice l’aggressione di uno stato sovrano alle porte dell’Occidente da parte di un autocrate, viene ormai presa a pretesto per giustificare qualsivoglia spesa al fine di rimpinguare gli arsenali di tutto il Mondo (irrefrenabile è la gioia dell’industria bellica mondiale).
La paranoia ha ormai preso di mira anche il nostro Paese: si paventano colonne di carri armati, bombardieri e droni ai confini dell’Occidente pronti a scatenare l’inferno.
Se solo costoro si prendessero la briga di capire quali siano stati i veri motivi che hanno portato lo zar del Cremlino a intraprendere questa scellerata operazione militare speciale, capirebbero che al personaggio in questione non passerebbe nemmeno lontanamente per la testa di conquistare mezza Europa, con il rischio, più che concreto, di scatenare un conflitto su larga scala con i paesi della Nato obbligati a una risposta qualora uno degli stessi fosse aggredito. Uno sfrenato riarmo ha inoltre quasi sempre condotto l’Umanità a immani tragedie, ma tant’è, come affermava Albert Einstein la stupidità della specie umana è infinita.
I miliardi buttati al vento per “preparare la guerra” servirebbero in ben altri campi (ricerca, ambiente ecc); invece si prospettano preventivi da “lacrime e sangue” nei Paesi coinvolti in questa follia collettiva. La speranza che la ragionevolezza e il buonsenso prevalgano è sempre più tenue.