Politica da mercato, dove chi grida di più e promette “mari&monti”, attira più gente al proprio bancone. Mi sembra proprio così e chi ci va di mezzo, come spesso accade, è l’ultima ruota del carro, in questo caso i mercanti veri e propri, coloro che con la loro mercanzia fanno vivere il mercato cittadino e animano la piazza un giorno a settimana! Strascichi polemici dovuti dapprima all’aumento dei prezzi del mercato in Piazza Grande e poi dalla utopica interpellanza del Plr di Locarno (firmatari Lappe e Bianchetti).
Eppure le intenzioni erano buone: migliorare la qualità e favorire gli artigiani locali, peccato che tra il dire e il fare c’è stato di mezzo un aumento considerevole dei costi (aumento rimasto considerevole anche dopo un piccolo ribasso delle tariffe) e delle nuove condizioni restrittive che ha portato diversi artigiani a rinunciare a partecipare al mercato di Locarno, e forse, in fondo, chi ha perso qualcosa è proprio la Città di Locarno! Per fortuna della città, il mercato non morirà, anche perché chi vive solo di mercati ha dovuto accettare per forza queste nuove condizioni; sono quelli che resistono, quelli che ne hanno fatto una professione, quelli che allestiscono tutto loro, struttura compresa, anche quando piove, in particolare con i gazebi bianchi (standard per mercati e fiere in tutto il cantone), ma ora, a sentire il Plr, anche loro non vanno più bene?
Va in quel senso l’interpellanza del Plr e che auspica soluzioni più armoniose e selezione dei partecipanti… verrebbe da chiedersi se i 2 firmatari abbiano mai frequentato un mercato cittadino perché, come può confermare chiunque viva i mercati cittadini, la realtà è un po’ differente dal sogno utopico di Lappe e Bianchetti che vorrebbero un salotto buono con boutique esterne sotto strutture di legno decorate con drappi eleganti… Forse era meglio restare al primo danno e continuare ad affittare le bancarelle colorate della ProCittàVecchia (che sicuramente non è felice della perdita finanziaria) e magari favorire gli artigiani locali diminuendo i prezzi invece di aumentarli (visto anche le rosee finanze attuali del Comune e l’abbassamento delle tasse sul suolo pubblico recentemente approvate).
Se si vuole rilanciare il mercato sarebbe stato meglio cercare soluzioni condivise invece che imporre aumenti e restrizioni. In tempi in cui l’economia rallenta (per tutti) e i costi aumentano forse si è preso proprio la strada sbagliata!