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Per cosa festeggiare il primo d’agosto?

Devo festeggiare la Svizzera attuale? Continuo aumento dei prezzi senza adeguamenti salariali? Premi assicurazione malattia esorbitanti, tasse sui carburanti e su altri beni in continua crescita, aumento dell’Iva per finanziare l’Avs? Devo festeggiare gli scandali recenti, o i grandi lavori stradali e ferroviari in corso dove si vede la metà degli operai a guardare il telefonino durante le ore di lavoro? E noi paghiamo la mala gestione… Devo festeggiare una nazione che ostacola lo sviluppo di famiglie svizzere, lamentandosi che le nascite sono in diminuzione, una nazione che non ha il coraggio di prelevare tasse di transito sui principali assi stradali, come la Svizzera ha sempre fatto in passato. Cosa c’è da festeggiare quindi? Festeggiamo i nostri avi, vissuti di stenti a castagne e rape, e magari polenta. Con gli zoccoli e due stracci addosso, estate e inverno. Le donne che raccoglievano il poco fieno e lo strame con la gerla, i bambini sporchi che odoravano di fumo. Festeggiamo questi bambini del passato, che hanno avuto la forza, il coraggio e hanno fatto grandi sacrifici per creare una Svizzera forte e indipendente. Festeggiamo i nonni, che aiutano le poche famiglie rimaste ad accudire i nipoti, a cucinare e tenere pulita la casa. Festeggiamo gli onesti lavoratori, che pagano le imposte. Festeggiamo un primo d’agosto con uno sguardo particolare rivolto al passato e ai nostri cari predecessori che ci hanno regalato tanto.