Io non spreco parole e ritengo che il governo federale abbia un solo modo per rispondere: intelligente, legale, logico. Il Consiglio federale svizzero prenda atto delle recenti decisioni commerciali degli Stati Uniti, comprese le misure tariffarie che hanno un impatto significativo su alcuni dei settori più strategici della nostra economia. Riconosca e rispetti il diritto di ogni nazione sovrana di agire nel proprio interesse nazionale, proteggendo la sicurezza e il benessere dei propri cittadini e delle proprie industrie. Quindi, dichiari di essere d’accordo su questo principio perseguito dalla politica economica Usa.
Di conseguenza dichiari di potere e dovere considerare questo diritto nei nostri stessi confronti.
In un mondo in cui la difesa degli interessi nazionali è legittimata, la Svizzera non può fare a meno di considerare la propria sicurezza economica come una priorità assoluta. Pertanto, il Consiglio federale consideri un riorientamento parziale e prudente della propria strategia commerciale di esportazione. Questo non come un atto ostile né una ritorsione, ma una risposta coerente e logica in linea con la medesima politica governativa degli Stati Uniti. Di conseguenza, si esplorino e rafforzino legami commerciali con altri mercati, riducendo la dipendenza da quelli che applicano misure protezionistiche eccessive, mettendo a rischio la nostra economia. Questo riorientamento avvenga in una misura che ci permetta di salvaguardare i nostri interessi economici senza ledere quelli altrui rimanendo comunque disponibili a una soluzione negoziata.
Nota personale: quando si governa si governi davvero e non “alla svizzera”, mostrando i denti con un sorriso fermo e gentile e non una dentiera secolare.