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Prendi uno e paghi due: l’inganno dell’iniziativa anti Ssr

Ero in vacanza nella sempre accogliente isoletta di San Pietro, nell’estremo Sud-ovest della Sardegna. Mare cristallino per le sue numerose spiagge, niente over tourism (in luglio), crostacei e pesce squisiti. Unico rammarico: mi son perso il torneo di Wimbledon. La Tv dell’appartamento preso in affitto non comprendeva l’abbonamento alle piattaforme che proponevano gli incontri/scontri londinesi. Nulla da fare nemmeno nei vari bar e nei ristoranti dotati di Tv. La risposta dei gestori era sempre la stessa: “L’abbonamento è caro e devi sottoscriverlo per lunghi periodi, ma qui da ottobre a maggio non c’è quasi nessuno…”. Poca fortuna anche col web: cerco Wimbledon sul sito Rsi, e il monitor mi risponde: “Questo video non è disponibile all’estero”. Invidio amici e aficionados rimasti in Ticino!

Riesco a vedere la finale Sinner-Alcaraz solo grazie all’intraprendenza di un’emittente – TV 8 – la quale si avvale di una postilla di non so quale codice che recita, più o meno: quando un evento diventa d’interesse nazionale, non ci sono diritti di trasmissione che tengano. La finale Sinner-Alcaraz, con l’altoatesino che ha (re)suscitato l’entusiasmo e l’interesse per il tennis in tutta la Penisola, congelati dai tempi remoti di Pietrangeli e quelli più recenti di Panatta, era dunque disponibile in chiaro e gratis.

Qui iniziano le mie riflessioni/ipotesi: dovesse passare l’iniziativa “200 franchi bastano”, la Rsi dovrebbe molto probabilmente rinunciare a coprire non solo Wimbledon, bensì pure le Olimpiadi, i Mondiali di futebòl, il Tour de France e quant’altro. Vogliamo fare due calcoli empirici? L’iniziativa-suicida mette a rischio ben 6’500 posti di lavoro. Visti gli stipendi medio-alti della Ssr, questi 6’500 neodisoccupati quanto farebbero mancare all’erario? Poniamo una tassazione – al ribasso – di 6mila cocuzze ciascuno (tra imposte federali, cantonali e comunali): mancherebbero 39 milioni l’anno. Sempre restando nel campo delle ipotesi, almeno 4’000 dei “falcidiati” andrebbero a pesare sulle varie casse di disoccupazione.

Tutto questo a fronte del risparmio dei tanti Gigi di Viganello che ammonta – e questo è sicuro, siccome il Consiglio federale ha già deciso un ribasso a 300 franchi a partire dal 2029 – a ben 100 franchi l’anno! Forse due o tre pizze, sotto Natale, a Pasqua e (se resta qualcosina dopo aver sborsato altri euro per gli eventi, non solo sportivi, che la Rsi non potrà più proporre), per un compleanno.

Eppure c’è chi continua a starnazzare contro “il canone radiotelevisivo più caro del mondo”. Una fake news che si candida tra le più grossolane del 2025, con opzione di prolungamento sino al giorno della votazione, quando una valanga di no – speriamo! – spazzerà via questa iniziativa-suicida.