laR+ Lettere dei lettori

Aboliamo il valore locativo

15 settembre 2025
|

Dal prossimo anno, passasse il si, i proprietari di casa o appartamento che vi abitano, non dovranno aggiungere alla somma dei loro redditi il valore locativo, pagando così di fatto meno imposte. Oddìo, detto cosÌ sembra tutto facile e comprensibile. Ma la domanda che ci è posta il 28 settembre sarà: “Volete accettare… l’imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie?” Abitazioni secondarie? Ebbene si: il Parlamento federale ha accettato nel 2025 di sopprimere il valore locativo, ma, vista la levata di scudi da diverse parti, ha poi proposto di introdurre una legge nella Costituzione che darà facoltà ai Cantoni di introdurre una tassa sul valore delle abitazioni secondarie per compensare le perdite fiscali conseguenti. Si tocca la Costituzione, il voto è obbligatorio. Non mi sorprende il no della sinistra. Mi sorprendono di più, gli amministratori cantonali e comunali: capisco che avrebbero meno entrate, in parte poi compensate dalla tassa sulle residenze secondarie che votiamo ora, ma, caspita, ne avessi sentito uno dire “è vero, dovremo fare i conti con meno entrate, ma ci daremo da fare per rivedere al meglio i nostri compiti”. Anzi, tuonano: “Dovremo alzare le imposte”, “dovremo ridurre le prestazioni”. Ho sentito anche dire che, “si favorirebbe il nero”: i proprietari, che non potranno più dedurre le spese per manutenzione, si rivolgerebbero agli artigiani, offrendo loro il pagamento in nero per aggirare l’IVA (cioè, caro Stato, mi freghi sulle imposte personali, io ti frego sull’IVA!). Fa male sentire queste cose, soprattutto da chi, per principio, è contro ogni tipo di tassa o imposizione. Va detto chiaramente, questa è una imposizione iniqua, perché va a colpire un’unica categoria, i proprietari della propria abitazione, per di più su una fonte di reddito inesistente. Se poi ci si giustifica dicendo che anche gli agricoltori sono tassati per l’uso del cibo da loro prodotto, beh, basterebbe togliere anche quello. E tutta la serie di redditi presunti. Si potrebbe poi aggiungere che son soldi che rimangono al cittadino, che negli anni permetteranno di fare le necessarie ristutturazioni alla casa, all’appartamento. Io spero che i proprietari dell’abitazione primaria, indipendentemente dalle loro sensibilità politiche, facciano i conti in casa loro e, anche solo per questa volta, siano egoisti e pensino che oggi pagano una tassa iniqua e che gli amministratori cantonali e comunali saranno obbligati a fare qualche esercizio di risparmio. Non ce la facessero, beh, fra un paio di anni basterà che non si ricandidino. Il mondo andrà avanti, con altri.