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Il 10% basta!

I partiti borghesi e i rappresentanti padronali non si smentiscono mai quando si tratta di redistribuire più equamente la ricchezza di questo cantone. Nel caso dell’iniziativa 10% parlano di regalo avvelenato perché il maggior onere di 300 milioni ricadrebbe sulle spalle dello Stato e perciò di tutti i cittadini (come se adesso non fossero essi stessi a pagare gli iniqui premi di cassa malati). Non si esprimono così quando invece si tratta di ridurre le tasse ai ricchi. A parte il concetto untuosamente caritatevole che tale politica sottende, il cosiddetto e tanto sbandierato sgocciolamento non è mai avvenuto in decenni di detassazioni sulla ricchezza. Anzi, nell’arco di un ventennio, dal 2003 al 2021, il numero di coloro che posseggono più di 5 milioni, gli ultramilionari (che il mio correttore automatico corregge in “ultrà milionari”, e forse non a torto), è sestuplicato (da 359 a 2’383) e il loro patrimonio quasi ottuplicato (da 4,8 a 36,9 miliardi di franchi). Mentre i salari e le pensioni sono rimasti al palo, se non diminuiti in quanto a reale potere d’acquisto. Nel contempo i premi sono aumentati anno dopo anno. Sostengono che la questione di fondo sia l’esplosione dei costi, mentre i dati ufficiali dimostrano che il costo della sanità svizzera si attesta a meno del 12% del Pil, in linea con i principali paesi europei. Cercano di impaurirci dicendo che aumenteranno le tasse per tutti o che diminuiranno i servizi pubblici e le prestazioni sociali, facendosi ipocritamente paladini dei più fragili. Si permettono di definire l’iniziativa ingannevole, mentre “inganno” è il principio base della loro narrazione politica. In attesa di premi proporzionali al reddito, l’iniziativa 10% non fa altro che redistribuire un po’ di ricchezza verso il basso. E che a pagare stavolta siano gli ultrà milionari!