Leggero restyling per il compatto ma spazioso SUV, caratterizzato da una meccanica convenzionale, agile e vivace
Compatto ma notevolmente spazioso internamente, l’intelligente crossover “tascabile” della marca ceca beneficia dei piccoli aggiornamenti introdotti nel corso della stagione passata, votati principalmente a raffinare ulteriormente look della carrozzeria e interni; il tutto unito ad alcuni ritocchi nel comparto tecnologico di bordo. Tra gli allestimenti spicca la nota versione “Monte Carlo” dai toni sportiveggianti, che distingue l’auto di questa prova: esternamente la caratterizzazione è leggera, spiccando principalmente per diversi elementi in nero lucido a contrasto insieme ai cerchi in lega di disegno specifico con finiture diamantate e inserti aerodinamici neri (da 17”; in opzione da 18”), mentre l’abitacolo vanta rivestimenti e finiture specifiche più approfonditi, combinando la tinta nera prevalente con inserti e cuciture in rosso. Sotto il cofano troviamo qui il più prestante 1.5 TSI benzina turbo aggiornato in alcuni dettagli (evo2), tra cui il rinnovato sistema ACT+ per la disattivazione automatica di due dei quattro cilindri in base alla richiesta di potenza. La trazione resta unicamente anteriore, mentre è di serie il cambio doppia frizione a sette rapporti. Le dimensioni restano come sempre compatte, con una lunghezza limitata a 4,25 metri, mentre il telaio è basato sulla piattaforma compatta MQB A0 comune ad altri modelli dell’universo Volkswagen, tra cui Seat Arona e VW T-Cross.
Alla guida, la Kamiq Monte Carlo mette subito in mostra agilità e una certa sensazione di leggerezza, abbinate alla capacità di muoversi con facilità anche nello stretto grazie agli ingombri contenuti. Le sospensioni offrono una taratura di buon compromesso e sono in grado di assorbire con buona capacità le imperfezioni stradali ad eccezione delle sconnessioni più isolate e secche, invece un po’ meno filtrate. Lo sterzo si mostra piacevolmente pronto, piuttosto preciso e progressivo, pur offrendo nel complesso poca sensibilità al conducente. La regolazione sportiva della modalità di marcia rende l’insieme un poco più dinamico, senza però indurre variazioni così significative rispetto all’impostazione standard. Tra le curve, l’auto si mostra dunque docile ed equilibrata, piuttosto pronta nei cambi di direzione, ma anche alle andature più briose e vivaci resta lontana dall’aggressività sportiva: un certo dinamismo è ben apprezzabile ma senza eccessi, pena l’insorgere di movimenti più marcati della carrozzeria che tolgono “smalto” alla piacevolezza d’insieme.
Interessanti le prestazioni offerte dal comparto meccanico, a partire dalle buone doti del piccolo TSI: vivace nell’allungare verso la zona alta del contagiri, lasciando spazio anche ad uno scatto da fermo piuttosto brillante, allo stesso tempo pronto ed elastico (oltre che silenzioso) ai regimi più bassi. Largo merito va inoltre alla trasmissione automatica a doppia frizione, utilizzabile in modalità sportiva indipendentemente dalla modalità di marcia principale – in questo modo è più reattiva e offre più freno motore in discesa –, nonché molto rapida e puntuale nei passaggi marcia comandati manualmente tramite le palette al volante. Sul fronte consumi, il compatto crossover Skoda resta sempre piuttosto parco, facendo segnare medie reali attorno a 6 l/100 km su percorso misto, autostrada inclusa. In viaggio il comfort è soddisfacente, seppur non a livello dei modelli più grandi del marchio, in particolare per quanto concerne l’insonorizzazione, che sconta qualcosa alle andature sostenute dove il filtraggio dei fruscii aerodinamici e di rotolamento delle ruote perde via via efficacia, anche perché gli archi passaruota sono ad esempio privi di rivestimenti in materiale fonoassorbente, scontando qui come altrove alcune economie rispetto ai modelli di gamma superiore.
L’abitacolo offre un bel colpo d’occhio, è ospitale e presenta un arredo lineare e piacevole, anche se non troppo ricercato sul piano di materiali e finiture. Lo spazio spicca in modo evidente, sia nella zona anteriore – dove fanno bella mostra i sedili di foggia sportivi, comodi anche sulle lunghe distanze – ed ancor più nella porzione posteriore: qui, il divano risulta particolarmente distanziato dagli schienali anteriori nonostante gli ingombri limitati del veicolo, oltre ad essere servito dalle comode bocchette centrali di aerazione. Comodo il vano di carico, corredato di vani laterali portaoggetti, ganci per le borse e doppiofondo. La cubatura è altrettanto interessante, partendo da 400 litri; manca giusto la botola centrale per il passaggio di oggetti lunghi. Di fronte al conducente, immancabili sono poi il cruscotto digitale e lo schermo centrale multifunzione da 8,25”, mentre sono a richiesta Virtual Cockpit Plus e navigazione Amundsen con display maggiorato a 9,2” insieme ad ulteriori dotazioni anche in tema di ausili attivi alla guida.
Modello | Skoda Kamiq |
Versione | 1.5 TSI Monte Carlo |
Motore | 4 cilindri, turbo benzina, 1.5 litri |
Potenza, coppia | 150 cv, 250 Nm |
Trazione | Anteriore |
Cambio | Doppia frizione a sette rapporti |
Massa a vuoto | 1’228 kg |
0-100 km/h | 8,3 secondi |
Velocità massima | 214 km/h |
Consumo medio | 5,6-5,9 l/100 km (omologato) |
Prezzo | 42’460 Chf |