Auto e moto

Xev Yoyo, le chiavi per la città

Quadriciclo elettrico con possibilità di targa trasferibile con la moto, spicca per la ricca dotazione. Agilissima in città, adeguato il comfort

La Yoyo ha un look piacevole e automobilistico, vagamente ispirato alle forme della prima Smart. La lunghezza di appena 2,53 metri permette di manovrare in un fazzoletto
14 maggio 2025
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Si distingue per la denominazione “esotica” e vanta linee disegnate in Italia: la piccolissima Yoyo elettrica è prodotta dalla start-up Xev con doppio passaporto (Italia-Hong Kong) e linee produttive in Cina. Citycar che più di così non si può, la simpatica due posti è omologata quadriciclo pesante e, come tale, beneficia in Svizzera della trasferibilità della targa, potendola così alternare ad esempio con la propria moto a tutto vantaggio della praticità d’impiego e del contenimento dei costi di esercizio. Le dimensioni sono minime: la lunghezza si ferma ad appena 2,53 metri, la larghezza è di 1,5 m e il passo stesso arriva a 1,70 m, per una manovrabilità invidiabile. Il look, vagamente ispirato alla prima Smart, è fresco e contemporaneo, non privo di una certa ricercatezza nonostante l’impiego di un numero limitato di componenti: spiccano ad esempio i gruppi ottici anteriori incorporati nella “cornice” che inquadra il parabrezza, così come le portiere con cristalli privi di cornice e zona trasparente anche nella porzione inferiore. Fattore quest’ultimo che accresce la luminosità interna, insieme al tetto in cristallo completo di filtro UV.

Altrettanto marcata la personalizzazione, sia nella scelta della tinta – ben nove a catalogo – sia nella possibilità di adottare grafiche aggiuntive per gli inserti paracolpi al centro delle portiere. L’allestimento è invece unico, denominato Pro e corredato di una dotazione davvero esaustiva, in special modo nell’ottica di questo genere di veicoli. Troviamo di serie ABS, climatizzazione, connettività con hi-fi e Bluetooth tramite schermo a sfioramento da 10” con protocolli di interconnessione Android e Apple, chiusura “keyless” e applicazione per il monitoraggio a distanza della vettura. La costruzione si basa su una struttura in acciaio completa di barre antintrusione laterali e rinforzi in caso di ribaltamento; la propulsione elettrica vede la compatta unità montata al retrotreno, con trazione sulle ruote posteriori completa di recupero dell’energia in rallentamento, mentre l’autonomia è garantita da un accumulatore al litio-ferro-fosfato da 10,4 kWh. Compatte le ruote da 13 pollici.

A bordo, la Yoyo mette a disposizione un ambiente spartano ma comunque ben fruibile, di impostazione piuttosto automobilistica nonostante qualche semplificazione. In particolare per quanto riguarda la posizione di guida, la cui regolazione sconta gli spazi ridottissimi che non permettono di arretrare più di tanto il sedile: la postura è dunque sempre un po’ raccolta, situazione che tende a peggiorare in caso di conducenti di statura più elevata. Il colpo d’occhio è ad ogni modo piacevole e i pochi comandi ben organizzati: piccola consolle al centro, con alzavetri e comandi del cambio, e grande schermo centrale che include cruscotto e infotainment.

Quest’ultimo è disponibile solo nelle lingue inglese o cinese, appare moderno nella grafica e si rivela funzionale nell’uso. Lode alla presenza della climatizzazione, certamente non scontata a bordo dei quadricicli; il suo funzionamento è completo di ricircolo nonché di selezione della direzione dei flussi d’aria, però sia il raffreddamento sia il riscaldamento prevedono unicamente la modalità on/off, senza regolazione della temperatura. Ci si adatta ad ogni modo piuttosto facilmente, aprendo ogni tanto una fessura di finestrino. Dietro ai sedili è ricavato un compatto vano di carico (180 litri), volendo raggiungibile direttamente dal posto di guida.

Alla guida la Xev è agilissima, con raggio di sterzata davvero minimo. Le prestazioni sono sufficienti, ma non così limitanti come si potrebbe pensare: in particolare, lo scatto da fermo fino a 60 km orari appare piuttosto rapido e anche affrontando salite di un certo impegno i 50 km/h vengono raggiunti e superati con un certo slancio. Meno evidente la progressione verso andature superiori, dove occorre concedere un certo lancio alla vetturetta per avvicinare i 90 km/h di punta promessi. Le sospensioni filtrano a sufficienza le asperità maggiori; non si viaggia sul velluto, ma i sobbalzi più grandi sono attenuati a sufficienza. Valida l’insonorizzazione alle andature urbane, oltre si avverte il crescere progressivo dei fruscii aerodinamici.

Lo sterzo è leggero e piuttosto immediato nella risposta, senza gran sensibilità: complici passo corto e peso ridotto, la Yoyo entra in curva con immediatezza. Occorre giusto prendere confidenza con il baricentro alto e con l’impronta a terra piuttosto ridotta degli pneumatici, dopodiché l’auto si lascia condurre anche con un certo brio di volta in volta. Con rollio nel complesso comunque relativamente contenuto. La frenata è piuttosto energica. L’autonomia reale dipende dall’impiego dei vari sistemi ausiliari, tra cui la climatizzazione, ma in generale si attesta su circa 100 km effettivi: adeguata per un veicolo di questa categoria.

Scheda Tecnica

ModelloXev Yoyo
VersionePro
MotoreUnità elettrica sincrona a magneti permanenti
Potenza, coppia10,2 cv nominale-20,4 cv massima, n.d. Nm
TrazionePosteriore
CambioAutomatico monomarcia
Massa a vuoto519 kg
0-100 km/hn.d. secondi
Velocità massima90 km/h
Consumo medio16,3 kWh/100 km (omologato)
Prezzo17’990 Chf