Lo stile espressivo con spunti di originalità si combina a una guida agile, godibile e confortevole, seppur non ‘speciale’

Lo storico marchio italiano torna di attualità con la commercializzazione dell’atteso crossover compatto Junior, modello che per primo nella gamma Alfa Romeo sfrutta pienamente le sinergie tecnologiche all’interno del folto gruppo di marchi appartenenti al gruppo Stellantis. Piattaforma, componenti meccaniche ed elettroniche della nuova arrivata sono dunque comuni ad altri modelli di dimensioni analoghe, mentre lo stile – seppur diviso – ha il pregio di proporre una spiccata personalità: è difficile, se non impossibile, cogliere analogie con le altre concorrenti “interne”. Il look della Junior introduce inoltre diverse novità che si discostano dal sapore rétro dei precedenti modelli, anticipando l’evoluzione più moderna del design Alfa. Al frontale suggestivo si combinano così fiancate più mosse che sostengono l’originale coda posteriore con sottile “pinna” occupata dai gruppi ottici a tutta larghezza, al di sotto del lunotto inclinato; ulteriore carattere viene inoltre dalla tinta nera a contrasto riservata a montanti e tetto. L’ingombro in lunghezza è contenuto come si conviene a un crossover “tascabile”, fermandosi a 4,17 metri.
A bordo ritroviamo un’identità stilistica che sostanzialmente segue la stessa linea, tra elementi di originalità e un disegno dell’arredo contemporaneo; di primo impatto l’accoglienza appare abbastanza curata, ma diversi particolari denotano l’attenzione all’economia di realizzazione. Tra i comandi, spiccano diverse soluzioni riprese pari pari da altri modelli Stellantis, tra cui schermo principale e lo stesso selettore del cambio a cursore. Più originale la zona superiore della plancia, dove viene conservato il classico disegno Alfa “a binocolo” del cruscotto, con strumentazione però affidata a un display digitale rettangolare. Allo stesso tempo, l’interfaccia principale da 10,1” a sfioramento risulta posizionata sensibilmente più in basso rispetto ad altre soluzioni del gruppo, lasciando nella zona più alta le sottili bocchette di aerazione. Questo obbliga a spostare di più l’attenzione nell’interazione tattile, tra l’altro necessaria anche per modificare più in profondità i parametri della climatizzazione. Sono tuttavia presenti i pulsanti fisici principali per variare la temperatura (monozona), più un pulsante utile per richiamare “al volo” il relativo menù di controllo quando si è in un’altra schermata (ad esempio la navigazione, la cui visualizzazione può essere compatta oppure estesa a tutta diagonale). La posizione di guida è piacevole, specie offrendo un volante in posizione piuttosto verticale che aiuta alla sensazione di integrazione con il mezzo; lo spazio appare invece solo discreto. In seconda fila, si fanno apprezzare tanto l’accessibilità a bordo che l’altezza disponibile, mentre la libertà di movimento per le gambe è “misurata” e fa subito ricordare gli ingombri contenuti del modello. Adeguata la cubatura del bagagliaio, con volume utile a partire da 417 litri.
La meccanica della 1.2 mHev in prova si affida alla compatta unità tre cilindri benzina turbo in combinazione a un sistema ibrido leggero con unità elettrica da 28 cv e compatta batteria al litio da 0,4 kWh netti di capacità, ricaricata autonomamente in rallentamento. La trasmissione è automatica a doppia frizione a sei rapporti, con trazione anteriore. Così equipaggiata, la Junior si mostra briosa e piacevole da condurre, anche se nell’uso quotidiano l’alternanza tra i propulsori termico ed elettrico non sempre è dei più fluidi, in particolare per le vibrazioni percepibili a bordo all’avvio del tre cilindri. La decelerazione in rilascio è inoltre intensa e non regolabile. A parte ciò, il “milledue” mostra una buona elasticità ai bassi regimi ed è generalmente silenzioso nel funzionamento, permettendo inoltre una buona vivacità di scatto con prestazioni di tutto rispetto. Un po’ più lento, invece, il funzionamento della trasmissione automatica, pur facendosi apprezzare per le palette al volante per la selezione manuale dei rapporti.
Tra le curve, la Junior ibrida leggera non propone ovviamente l’incisività e le reazioni affilate della “Veloce”, versione disponibile con la sola motorizzazione elettrica da 280 cv e profondamente rivista nella componentistica, che abbiamo lodato per il comportamento dinamico. Tuttavia, sa muoversi con buona sveltezza in particolare nel misto più stretto, dove si fanno apprezzare anche lo sterzo preciso e lineare insieme alle doti di compostezza e alla buona rapidità nei cambi di direzione. Soddisfa pure la frenata, consistente, così come sono puntuali e ben tarati gli interventi dell’elettronica di stabilità e trazione. La Junior “base” è insomma godibile da condurre, offrendo un carattere più dinamico rispetto alle principali concorrenti, pur se lontano dal dinamismo “speciale” delle Alfa di punta. Di buon livello il comfort, anche grazie a pneumatici dalla spalla alta, ottima la maneggevolezza nel quotidiano e leggero lo sterzo in manovra. Con consumi sempre ben sotto controllo, mai oltre 6 l /100 km reali su percorsi di vario genere.
| Modello | Alfa Romeo Junior |
| Versione | Junior, 1.2 ibrida 145 CV eDCT6 |
| Motore | 3 cilindri, 1.2 benzina, turbo, ibrido leggero |
| Potenza, coppia | 145 cv, 230 Nm |
| Trazione | Anteriore |
| Cambio | Doppia frizione a sei rapporti |
| Massa a vuoto | 1’380 kg |
| 0-100 km/h | 8,9 secondi |
| Velocità massima | 200 km/h |
| Consumo medio | 5,5 l/100 km (omologato) |
| Prezzo | 31’490 Chf |