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Crisi nel settore vinicolo svizzero: vendite in calo

Il vino locale soffre per l'aumento dei costi e la concorrenza estera. Federviti chiede maggiore promozione e sostegno

17 luglio 2025
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Buongiorno, ecco le notizie principali di oggi.
Il settore vinicolo svizzero affronta una crisi con un calo delle vendite dell'8% nel 2024, colpendo in particolare i vini locali. Nonostante le difficoltà, i produttori mantengono la fiducia, evidenziando un attaccamento persistente al vino ticinese. Tuttavia, l'aumento del costo della vita e la concorrenza estera, accentuata dall'accordo di libero scambio con il Mercosur, mettono a rischio la sostenibilità del settore. Il presidente di Federviti, Davide Cadenazzi, sottolinea l'importanza di promuovere il vino locale e di affrontare le sfide del mercato. ➜ Leggi

La riflessione di Roberto Scarcella sulla ripetitività del Male ci porta a considerare luoghi come Srebrenica, simbolo di atrocità e indifferenza internazionale. A trent'anni dal genocidio, nel commento si evidenzia come la comunità internazionale abbia fallito nel proteggere le vittime, mostrando una lentezza nei processi decisionali che persiste anche oggi. La memoria di eventi tragici come Srebrenica ci invita a riflettere sulla responsabilità collettiva e sull'importanza di agire contro l'ingiustizia. ➜ Leggi

In Mesolcina e Calanca, il 2024 segna un aumento significativo dei fallimenti, con 58 attività chiuse, rispetto alle 32 dell'anno precedente. Il Rapporto di gestione della Regione Moesa evidenzia che il numero di fallimenti sta tornando ai livelli pre-Covid, con molte aziende che affrontano difficoltà legate all'aumento dei costi e alla mancanza di organi decisionali. Il presidente della Regione, Gianpiero Raveglia, sottolinea la necessità di un miglioramento nella gestione delle emergenze e nell'assistenza sanitaria, mentre il tasso di precetti esecutivi continua a preoccupare. ➜ Leggi


Buona lettura.

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