Una decisione ‘per garantire la sicurezza di ogni partecipante, e offrire condizioni di parità competitiva’, che interessa pure Imane Khelif
La nuova Federazione mondiale, World Boxing, ha confermato l'introduzione di test di genere obbligatori per tutte le atlete. È il risultato dell'elaborazione "di un gruppo di lavoro creato dal World Boxing medical and antidoping committee, che ha esaminato i dati e le prove mediche provenienti da una vasta gamma di fonti e si è consultato ampiamente con altri sport ed esperti in tutto il mondo". La decisione cade a meno di quindici giorni dai Campionati mondiali di Liverpool. La nuova direttiva entra in vigore da subito e prevede un unico test per determinare il sesso alla nascita "per garantire la sicurezza di ogni partecipanti nonché offrire condizioni di parità competitiva per uomini e donne".
Non è comunque una sorpresa, alla luce del caso della campionessa olimpica del 2024 Imane Khelif che l'anno scorso era stata esclusa dalla Federazione Iba (allora competente) a causa di un test controverso. World Boxing ha scritto alla Federazione algerina che la 26enne non sarà "autorizzata" a partecipare nella categoria femminile alla Eindhoven Box Cup o qualsiasi manifestazione fino a quando non si "sottoporrà" al test sessuale. Non è ancora noto se la pugile vorrà sottostare a questa richiesta, ma il suo ormai ex manager Nasser Yefsah a Nice Matin ha dichiarato che la donna ha lasciato "la Costa Azzurra e il mondo della boxe. Fa sessioni in Algeria o in Qatar, al centro nazionale di performance, per continuare ad allenarsi, ma niente di più. E poi viaggia principalmente per contratti di sponsorizzazione".
World Boxing è stata riconosciuta come partner ufficiale dal Cio nel 2024 e quindi è responsabile dell'organizzazione del torneo a cinque cerchi di pugilato del 2028 a Los Angeles.