Atletica

Buona la partenza, ma poi Jason Joseph si ferma

Ai Mondiali di Tokyo, nella finale dei 110 ostacoli il 27enne basilese si ferma ancor prima del primo ostacolo

Nemmeno cominciata e già finita
(Keystone)
16 settembre 2025
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Sì, stavolta si può parlare di occasione persa per Jason Joseph. Due anni dopo il suo settimo posto nella finale iridata dei 110 ostacoli a Budapest, a Tokyo il 27enne basilese ha completamente toppato una corsa per le medaglie per cui avrebbe anche potuto avere voce in capitolo. La gara di Joseph è durata una decina e poco più di metri: lo spazio tra il blocchetto di partenza e il primo ostacolo. Perché è lì che si è chiusa la sua finale, fra mille rimpianti per il renano che, dopo la buona reazione allo start, ha fatto crac, senza nemmeno provare a superare il primo ostacolo. Senza un motivo apparente, ma quasi come fosse paralizzato dalla posta in palio.

Medaglia di bronzo ai Campionati europei di Roma nel giugno dell'anno scorso, Joseph ha davvero perso un'occasione d'oro per conquistare una medaglia storica all'indomani del titolo di Ditaji Kambundji nei 100 ostacoli. Il suo record svizzero (13”07), raggiunto due volte in questa stagione, gli avrebbe infatti permesso di salire sul podio a Tokyo.

Tinch davanti a due giamaicani

La gara è stata vinta senza sorprese dal grande dominatore della disciplina in questa stagione, l'americano Cordell Tinch (12”99). Il quarto miglior atleta della storia si è imposto davanti ai giamaicani Orlando Bennett (13’’08) e Tyler Mason (13”12).

Jason Joseph aveva disputato un'ottima semifinale, guadagnandosi un posto in finale dalla porta principale: nonostante una partenza difficile, aveva infatti conquistato il secondo posto nella sua gara dietro a Tinch, fermando il cronometro in 13”18.

Niente eptathlon per Annik Kälin

Da un boccone amaro da digerire a un altro per la Svizzera nella quarta giornata di gare a Tokyo. Stavolta arriva dal fronte femminile, con Annik Kälin che, feritasi al piede destro durante il primissimo salto delle qualificazioni del salto in lungo di sabato, ha dovuto dichiarare forfait per la gara iridata dell'eptathlon. «Gli esami e una risonanza magnetica hanno rivelato una reazione da stress a livello dell'astragalo, una lesione dei legamenti interni ed esterni, un'irritazione del tendine tibiale posteriore e un forte gonfiore con emorragia nell'articolazione», fa sapere Swiss Athletics in un breve comunicato. Sabato, dopo essersi infortunata, la 25enne grigionese non era riuscita a trattenere le lacrime. In Giappone, la detentrice del record svizzero nel salto in lungo e nell'eptathlon aveva deciso di partecipare a entrambe le discipline e puntava alla sua prima medaglia mondiale all'aperto.

Ivan Pelizza, alla suo primo Mondiale, non è invece riuscito a superare le batterie degli 800 m: con il tempo di 1’45”66, il 24enne zurighese si è dovuto accontentare del 32esimo tempo delle batterie.

Kipyegon estende il suo regno nel mezzofondo

Detto degli svizzeri, la quarta giornata di gare iridate ha fra l'altro registrato la nuova consacrazione della keniana Fatih Kipyegon, che ha vinto il suo quarto titolo mondiale nei 1'500 m (3'52"15). Primatista mondiale e triplice campionessa olimpica su questa distanza, la 31enne ha preceduto la connazionale Dorcus Ewoi (3'54‘’92) e l'australiana Jessica Hull (3'55‘’16). Il neozelandese Hamish Kerr ha invece confermato la sua supremazia nell'alto: superando quota 2m36 al primo tentativo, il campione olimpico in carica ha preceduto il sudcoreano Sang-Hyeok Woo (2m34) e il ceco Jan Stefala (2m31). Nel martello, il 23enne canadese campione olimpico nonché campione uscente Ethan Katzberg ha conservato la sua corona iridata scagliando l'attrezzo a 84m70 col suo secondo tentativo.

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