Infortuni e regolamenti assurdi penalizzano il Lugano: nel torneo femminile, invece, il Riva ospita il Pully
Penso sia veramente difficile fare un calendario più assurdo (eufemismo) di quello della Lega nazionale A maschile. Se pensiamo che – dopo l’infrasettimanale di mercoledì a Friborgo – il Lugano gioca oggi a Neuchâtel, proprio sulla porta di casa dopo la trasferta burgunda, e poi, dopo una pausa di altri 10 giorni, stavolta complici le semifinali di Coppa, dovrà giocare cinque partite in 18 giorni. Il tutto per vedersi chiudere la stagione, complice anche la classifica, il 9 aprile.
Non c’è che dire, si fa proprio il bene del basket e della sua crescita, con uno stress di partite che solo le squadre con almeno l’80% di giocatori professionisti possono sostenere. Se il basket vuol progredire, sarebbe opportuna una riflessione su questa enorme stortura che esiste in un campionato di per sé già misero, con sole 9 squadre. Non bastasse, ci si mette anche la giustizia sportiva, sempre che si possa ritenerla tale, con Sassella nelle stesse condizioni di Donnelly un mese fa: squalifica in Lega nazionale B e fermato in A fin quando il torneo cadetto avrà giocato la giornata che lo ‘sblocca’ dalla squalifica. Un altro tassello assurdo che limita l’evoluzione dei giovani che cercano, giocando in due squadre, di crescere in maniera più concreta.
Detto ciò, aggiungiamo il fatto che l’infermeria dei Tigers rimane uno spazio molto frequentato: Ballard e Jurkovitz non si sono allenati a causa di malanni al ginocchio, Hopkins è in forse anche per la partita di oggi per la botta presa mercoledì a Friborgo, e Corda è senza allenamenti perché il militare, si sa, non è certamente una porta aperta a tutti allo stesso modo per i congedi sportivi, anche se si tratta di un giocatore di A.
Mettete assieme tutto questo puzzle di situazioni e allora possiamo chiedere a coach Montini: come si fa? «Ci si arrangia, tra un po’ entreremo in campo anch’io e Petitpierre, tanto per fare numero, perché si può ben capire che non è possibile pensare di fare una partita all’altezza in queste situazioni».
Eppure? «Eppure anche a Friborgo, per metà gara, abbiamo tenuto il campo in maniera più che dignitosa, lottando su ogni pallone e non lasciando nulla di intentato, come è nell’ottimo spirito di questa squadra che fa sempre qualche miracolo». Uno di questi è stato portare Neuchâtel al supplementare un mese fa. «Esatto, ma non ci illudiamo che si possa ripetere una situazione simile, perché la nostra infermeria non è un gioco di parole. Ma staremo in campo con il maggior impegno possibile, di questo sono certo».
Non mancherà l’impegno nemmeno a Riva, dove il Pully torna in campo per vendicare la sconfitta di tre settimane fa. «È vero, l’impegno non ci manca né ci manca la voglia di vincere – ci dice coach Bassani – però è una settimana che ci alleniamo in sette, che non è certamente il massimo per preparare una sfida che potrebbe darci altri due punti». Le vodesi sono reduci da due vittorie. «Vero, loro hanno tre straniere e quindi partono avvantaggiate. Cercheremo comunque di sfruttare le nostre qualità e il supporto del pubblico: però, con la Veri acciaccata e in forse, perdiamo un altro punto importante in mezzo all’area, dove già non siamo in esubero. Vedremo di giocarcela, questo è sicuro, non andremo in campo a far le statuine. Confido anche in una reazione massima delle due straniere, che devono dare veramente tutto».