Domani sera i bianconeri ospiteranno il Servette privi anche di Bislimi, infortunato dell'ultima ora, e verosimilmente Grgic
Nelle ultime undici partite giocate con il Servette, il Lugano ne ha vinta una sola. Una sorta di bestia nera, quella che i bianconeri domani sera a Cornaredo (inizio ore 20.30 e diretta su Rsi La2) andranno a incontrare. Lugano reduce da un’importante vittoria, quella casalinga con il Winterthur, che ha ridato ossigeno alla compagine ticinese. «Sicuramente a livello numerico questi tre punti sono stati importanti – ha esordito mister Croci-Torti alle consuete domande dei giornalisti, nel prepartita –. Dopo l’eliminazione in Europa, era l’unica cosa che ci poteva far respirare. Far tirare fuori la testa dall’acqua per non annegare. E, approfittando dei risultati degli altri, siamo riusciti a raddrizzare le brutte tre settimane vissute in precedenza». Un Lugano che purtroppo, malgrado la pausa dedicata alla Nazionale, in cui sperava di recuperare qualche giocatore infortunato, all’ultimo momento si trova anche a dover fare a meno del centrocampista Bislimi, toccato duro a un ginocchio durante l’ultimo allenamento di venerdì mattina, e verosimilmente di Grgic. Con loro, fuori dalla partita anche Aliseda, Bottani, Mahou e Dos Santos, quest’ultimo uscito male dalla sfida con il Winterthur, con un infortunio a una caviglia.
«Rispetto alla partita con il Winterthur abbiamo perso tre giocatori. Manderò in campo una formazione che nessuno ha mai visto, ma saranno undici giocatori che hanno tanta voglia e fame di vincere. Non ho grossi dubbi a livello motivazionale, ma sarà un Lugano che giocherà diverso dal solito. Non sono abbattuto per queste defezioni, ma sono sempre dispiaciuto quando i miei giocatori subiscono un infortunio. Non è colpa di nessuno, per fortuna ho una rosa abbastanza ampia per far scendere in campo una compagine che può battere il Servette. Le assenze sono soprattutto nel settore di centrocampo e attacco, in difesa tutto è ok. Per quello giocheremo con caratteristiche differenti dal solito... La qualità sarà diversa. Nella mia testa non c’è ancora la squadra definitiva, devo valutare qualche aspetto». Terzi con 45 punti, i bianconeri sono a -3 dai ginevrini. «È una partita troppo importante: mancano ancora cinque turni alla fine, prima della fase a gironi. Possiamo arrivare primi, ma anche decimi. Abbiamo tutto nelle nostre mani. Nelle prossime tre partite, ci saranno due scontri diretti (Servette e Basilea). Avremo bisogno sicuramente di sette punti, due vittorie e un pareggio. Prendiamo giorno per giorno. Dobbiamo compattarci tra di noi. Non vogliamo mollare, non cerco scuse per le assenze. Niente scherzi, ma dare sempre il massimo. Chiaro là davanti qualche freccia ci manca, ma dobbiamo essere bravi a sopperire a tutto questo con altri tipi di cose. Chi non c’era in queste settimane, per via delle partite con le diverse Nazionali, sarà carico. Mi aspetto un grande Hajdari, dopo il suo esordio, un Saipi, che ha giocato titolare con il Kosovo contro l’Islanda, gasato. Da una parte ci sarà la stanchezza, ma dall’altra delle motivazioni intrinseche che possono farsi sentire stasera». Non sono però troppe le reti subite da palle ferme? «Sulle palle ferme non si può lavorare tanto. La verità è quella. Puoi lavorare quanto vuoi, poi la tua squadra agisce in un modo, gli avversari ti sorprendono con una novità. Ogni partita è diversa. Quello che deve aumentare è la concentrazione, l’attenzione e soprattutto la presa di responsabilità. Una presa di coscienza: analizzare, far vedere, capire e aver voglia di migliorare».
Che Servette arriverà a Cornaredo? «Il Servette è una squadra che può contare su 14/15 ottimi giocatori. Hanno una rosa molto stretta. Giocano quasi sempre gli stessi: sono usciti subito dalla Coppa Svizzera, non si sono qualificati per l’Europa, giocano sempre nella stessa maniera. Ma la qualità dei giocatori che ha a disposizione fa sì che sia una squadra che fino alla sconfitta con l’Yverdon aveva vinto cinque partite consecutive. A turno i loro giocatori migliori, vedi Cognat, Crivelli, Stefanovic, tutti giocatori che noi conosciamo molto bene, hanno trovato la via della rete. Una squadra che fa adesso cose diverse a livello tattico, questo dopo il cambio di allenatore a inizio campionato. Qualcosa è cambiato, non molto. La grande differenza è il diverso utilizzo in campo di Stefanovic, adesso gioca dietro le punte. Cercheremo domani sera di riportare la statistica a nostro favore».